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"Into the wild"


Wildlife
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" Vivere soltanto vivere, in quel momento in quel luogo. Senza mappe, senza orologio senza niente. Montagne innevate, fiumi, cieli stellati. Solo io e la natura selvaggia."

Questa frase è tratta dal film "Into the wild" (2008) che costituisce la trasposizione filmica del libro "Nelle terre estreme" di Jon Krakauer, tratto da una storia vera. Il protagonista è un giovane, Christopher Mccandless, il quale decide di abbandonare tutte le sue sicurezze materiali e partire senza soldi (donati in beneficenza) verso l'Alaska, verso la natura selvaggia, lasciandosi alle spalle una situazione familiare difficile.

Il film racconta le sue peregrinazioni ma soprattutto la sua filosofia di vita, il suo voler abbandonare la società per ritrovare un legame empatico con la natura.

 

" Ho letto da qualche parte che nella vita importa non già di essere forti, ma di sentirsi forti. Di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla pietra cieca e sorda, senza altri aiuti che le proprie mani, e la propria testa. " (Christopher)

 

La solitudine, l'essere privi di qualsiasi aiuto, l'essere disarmati di fronte alla forza primordiale della natura costituisce già di per sè una prova incommensurabile del valore di un uomo, della sua forza, del suo coraggio ma soprattutto della sua autenticità nel voler mostrarsi privo di tutto ciò che di artificiale lo ha allontanato dalla natura. Quello del protagonista è una sorta di ritorno, di riscoperta di quell'essenza selvaggia e libera che la civilizzazione ha cercato in ogni modo di sopire (si pensi per esempio alla monogamia che non costituisce null'altro che una convenzione che l'uomo si è dato).

Spesso Christopher cita dei passi di alcuni libri che porta con sé nel suo viaggio, tra cui spicca senza dubbio lo scrittore Thoreau, il quale ha vissuto per ben due anni in una capanna di legno sulle rive del lago Walden, nel Massachusetts. Il film ricalca fedelmente la struttura del libro che consta di due fronti: da una parte l'isolamento e l'abbandono dei beni, dall'altro il resoconto diaristico della sua esperienza.

 

"Non mi servono i soldi, rendono le persone prudenti. Parafrasando quello che dice Thoreau: non l'amore, non i soldi, non la fede, non la fama, non la giustizia, datemi la verità!" (Christopher)

Come si evince da questa frase pronunciata dal protagonista, il suo viaggio, la sua ricerca è anche (e forse soprattutto) spirituale: Chris fugge da una società e da una famiglia dove gli unici imperativi vigenti sono il decoro, la rispettabilità e il lusso dato dall'agiatezza economica. E rifancedosi al suo modello, Thoreau, l'unico modo per sfuggire a tutto ciò si rivela essere la fuga, in una specie di ritorno alle origini, in luoghi non toccati dalla mano dell'uomo, ancora puri in un certo qual modo.

Insita nel messaggio del film vi è una critica del capitalismo, della società di massa, dove il bisogno è anteposto alla persona, dove il il surplus si confonde con il necessario per vivere, dove gli ideali vengono soffocati da un gretto materialismo e dove l'alienazione ci fa perdere il senso di wilderness.

Se la tematica del film è così nobile e dotata di una profondità filosofica, da meno non si rivela la colonna sonora, composta dal leader dei Pearl Jam, Eddie Vedder.

Con un sottofondo di chitarre classiche e acustiche o di strumenti inusuali quali il banjo, Eddie Vedder mette in musica gli ideali in cui il protagonista si identifica. Queste sono solo alcune righe del testo di "Society" :

 

Society

It's a mistery to me

we have a greed

with which we have agreed

 

You think you have to want

more than you need

until you have it all you won't be free

 

society, you're a crazy breed

I hope you're not lonely without me

 

When you want more than you have

you think you need

and when you think more than you want

your thoughts begin to bleed

 

I think I need to find a bigger place

'cos when you have more than you think

you need more space

 

society, you're a crazy breed

I hope you're not lonely without me

 

Traduzione:

 

Per me è un mistero

abbiamo un'avidità con la quale

abbiamo accettato di convivere

 

pensi di dover volere

più di quello di cui hai bisogno

finchè non hai tutto non sarai libero

 

società, sei una razza folle

spero che tu non ti senta sola senza di me

 

quando vuoi più di quello che hai,

pensi di averne bisogno

quando pensi più di quello che vuoi,

i tuoi pensieri cominciano a sanguinare

 

penso di dover trovare un posto più grande

perchè quando hai più di quello che pensi,

hai bisogno di più spazio

 

società, sei una razza folle

spero che tu non ti senta sola, senza di me

 

Tema principe del film, come si è detto, è il viaggio / fuga. Un altro tema di cui vale la pena parlare e che è implicito in quello citato in precedenza è quello del "camminare". Il camminare infatti non è interpretabile solo come mezzo di fuga ma, come ci insegna il filosofo Hobbes, è soprattutto l'unità di misura della libertà di un individuo. La libertà del carcerato è ad esempio di cinque passi ma quanti sono liberi al punto di raggiungere a piedi l'Alaska? Quanti sono in grado di lasciare il proprio presente, luogo e occupazione e raggiungere la meta agognata? Il camminare di Christopher incarna il senso di libertà, è un filosofare nello spazio, non solo perché il cammino favorisce il pensiero, ma perché il movimento è un atto filosofico che testimonia il desiderio di sapere circa sé stessi, un rincorrersi attraverso lo spazio.

Infine è grazie a questo viaggio, grazie all'atto del camminare che l'uomo compie una sorta di pellegrinaggio, riscopre la sua vera essenza, quella di essere libero di infragere qualsiasi confine. E' un vagare alla ricerca di nuove esperienze, di nuovi volti, di nuovi luoghi, l'aprire il proprio cuore al mondo, senza pregiudizi, senza preconcetti, senza schemi mentali. E' il cambiamento che scorre davanti ai nostri occhi, è il movimento, è la vita, quella reale.

 

" C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso...

... Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale... " (Christopher)

 

[ FONT: www.filosofia-ambientale.it ]

 

Spero che questo articolo vi indurrà a vedere il film se già non lo avete fatto, perché in primis è una storia di vita vera, densa di ideali che possono apparire utopistici ( ma è questa la sua bellezza non credete?? ) e in secundis perché ci ricorda, umilmente, da dove veniamo.

 

Wildlife

 

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Complimenti davvero Wildlife! Hai fatto un'ottimo lavoro! 😃

 

Il film "Into the Wild" l'ho visto qualche anno fa. E' uno di quei film che ti colpiscono profondamente, e che difficilmente si riescono a dimenticare.

Con il tuo articolo mi hai riportato davanti agli occhi quella storia incredibile; se uno non lo sapesse che si tratta di una storia vera non lo penserebbe neanche.

Eppure al mondo esistono ancora persone (seppur poche) che sentono questo bisogno di fuggire dalla vita quotidiana e ricominciare una nuova vita immersi nella natura.

Sono veramente pochi quelli che ci riescono, e la storia di questo ragazzo che ha avuto il coraggio e la tenacia di provarci, mi ha fatto veramente emozionare.

 

Consiglio vivamente di vedere questo film a chi non lo ha ancora visto. 😊

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Non ho avuto il piacere di vedere questo film, ma sarà il primo che andrò a noleggiare appena posso.

 

Bellissimo articolo, mi piace davvero l'idea un po presuntuosa di mollare tutto e confrontarsi con se stessi e la natura.

Vorrei arrivare al punto che l'unico ostacolo tra me e il mio obiettivo sia io stesso. Non so se riesco a spiegarmi, ma il modo in cui viviamo noi ci nasconde da quello che siamo veramente : se devo mangiare vado al ristorante, se devo bere ho la mia bottiglia di oligominerale, se devo riscaldarmi ho i caloriferi belli caldi... Questo é nascondere il nostro potenziale, é vivere a metà in un certo senso.

 

E qui si spiega l'aggettivo usato "presuntuoso" : beh si perché chi davvero rinuncerebbe a tutto questo per tornare alle origini?

Pochi, forse pochissimi, ma l'idea mi affascina molto e quindi per il momento lo inserisco nell'elenco delle cose che un giorno mi piacerebbe fare... :)

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Buon pomeriggio,

 

è da quando ho visto il trailer che aspetto di acquistare il film ... e da quanto descritto penso proprio che ne varrà la pena ...

E penso che mi sentirò frustrato per non aver ancora "mollato tutto" e partito per l'avventura ....

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  • 2 settimane dopo...

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