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Un pianeta migliore.....


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  • 3 settimane dopo...

"Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso" (Mahatma Gandhi)

Cosa ne pensate di questa frase? 😊

A me ha colpito molto, sarebbe la soluzione a molti problemi del nostro pianeta....

 

Penso di essere d'accordissimo con questa frase e, come anche espresso nel topic sull'inquinamento da pidav, sono consapevole che solo con il buon esempio possiamo cercare di fare qualcosa.

A questo proposito vi posto una parte, aggiornata sino al corrente mese di marzo, di Un Calendario del Cambiamento 2012, che un'amica mi ha inoltrato e che mi sembra in gran parte condivisibile. Se di vostro interesse vi aggiornero' di mese in mese.

 

CALENDARIO 2012

 

L'ANNO DEL

 

CAMBIAMENTO!

 

Quest'anno non finirà il mondo.

 

Quest'anno inizierà un mondo nuovo,

 

un cambiamento verso un mondo fatto

 

per te, per me, per noi.

 

Un mondo di idee nuove, un mondo migliore.

 

Il mondo che tutti vorremmo,

 

inizierà dal cambiamento dentro di te!

 

Non aver paura di sognare il mondo che vorresti!

 

Scrivi cosa non ti piace di questo mondo:

 

.

 

.

 

LA DECRESCITA:

 

RISPARMIO IN TEMPI DI CRISI:Un vasetto di yogurt

 

prodotto industrialmente e acquistato attraverso i circuiti

 

commerciali, per arrivare sulla tavola dei consumatori

 

percorre da 1.200 a 1.500 km, costa 10 euro al litro, ha

 

bisogno di contenitori di plastica e di imballaggi di cartone,

 

subisce trattamenti di conservazione che spesso

 

non lasciano sopravvivere i batteri da cui è stato formato.

 

RISPETTO L'AMBIENTE:Lo yogurt autoprodotto facendo

 

fermentare il latte con opportune colonie batteriche

 

non deve essere trasportato, non richiede confezioni

 

e imballaggi, costa il prezzo del latte, non ha conservanti

 

ed è ricchissimo di batteri.

 

E' MEGLIO: Lo yogurt autoprodotto è pertanto di qualità

 

superiore rispetto a quello prodotto industrialmente,

 

costa molto di meno, non comporta consumi di fonti

 

fossili e di conseguenza contribuisce a ridurre le emissioni

 

di CO2, non produce di rifiuti.

 

IL PIL?Tuttavia questa scelta, che migliora la qualità

 

della vita di chi la compie e non genera impatti ambientali,

 

comporta un decremento del Prodotto Interno Lordo:

 

sia perché lo yogurt autoprodotto non

 

passa attraverso la mediazione del denaro,

 

quindi fa diminuire la domanda di merci,

 

sia perché non richiede consumi di carburante,

 

quindi fa diminuire la domanda di

 

merci, sia perché non fa crescere i costi

 

dello smaltimento dei rifiuti.

 

I BENEFICI: I fermenti lattici contenuti nello

 

yogurt fresco autoprodotto arricchiscono

 

la flora batterica intestinale e fanno evacuare

 

meglio. Le persone affette da stitichezza

 

possono iniziare la loro giornata

 

leggeri come libellule. Pertanto la qualità

 

della loro vita migliora e il loro reddito ne

 

ha un ulteriore beneficio, perché non devono

 

più comprare purganti. Ma ciò comporta

 

una diminuzione della domanda di merci

 

e del prodotto interno lordo. Anche i purganti

 

prodotti industrialmente e acquistati

 

attraverso i circuiti commerciali, per arrivare

 

nelle case dei consumatori percorrono

 

migliaia di chilometri. La diminuzione della

 

loro domanda comporta dunque anche

 

una diminuzione dei consumi di carburante

 

e un ulteriore decremento del prodotto

 

interno lordo.

 

La diminuzione dei rifiuti e della domanda di yogurt e di

 

purganti prodotti industrialmente, comporta una riduzione

 

della circolazione degli autotreni che li trasportano

 

e, quindi, una maggiore fluidità del traffico stradale e

 

autostradale. Gli altri autoveicoli possono circolare più

 

velocemente e si riducono gli intasamenti. Di conseguenza

 

migliora la qualità della vita. Ma diminuiscono

 

anche i consumi di carburante e si riduce il prodotto

 

interno lordo.

 

La diminuzione dei camion circolanti su strade e autostrade

 

diminuisce statisticamente i rischi d'incidenti,

 

che comporta una ulteriore diminuzione del prodotto

 

interno lordo, facendo diminuire sia le spese ospedaliere,

 

farmaceutiche e mortuarie, sia le spese per le riparazioni

 

degli autoveicoli incidentati e gli acquisti di autoveicoli

 

nuovi in sostituzione di quelli non più riparabili..

 

L’esempio dello yogurt è applicabile a buona parte dei

 

prodotti che usiamo, prova a pensarlo con il pane.

 

Il Movimento per la Decrescita Felice si propone di promuovere

 

la più ampia sostituzione possibile delle merci

 

prodotte industrialmente ed acquistate nei circuiti commerciali

 

con l'autoproduzione di beni. In questa scelta, che

 

comporta una diminuzione del prodotto interno lordo, individua

 

la possibilità di straordinari miglioramenti della vita

 

individuale e collettiva, delle condizioni ambientali e delle

 

relazioni tra i popoli, gli Stati e le culture.

 

Questa prospettiva comporta che nei paesi industrializzati

 

si riscoprano e si valorizzino stili di vita del passato, irresponsabilmente

 

abbandonati in nome di una malintesa

 

concezione del progresso, mentre invece hanno ampie

 

prospettive di futuro non solo nei settori tradizionali dei

 

bisogni primari, ma anche in alcuni settori tecnologicamente

 

avanzati e cruciali per il futuro dell'umanità, come quello

 

energetico, dove la maggiore efficienza e il minor impatto

 

ambientale si ottengono con impianti di autoproduzione

 

collegati in rete per scambiare le eccedenze.

 

Nei paesi lasciati in stato di indigenza dalla rapina delle

 

risorse che sono state necessarie alla crescita economica

 

dei paesi industrializzati, un

 

reale e duraturo miglioramento

 

della qualità della vita

 

non potrà esserci riproducendo

 

il modello dei paesi

 

industrializzati, ma solo con

 

una crescita dei consumi che

 

non comporti una progressiva

 

sostituzione dei beni autoprodotti

 

con merci prodotte

 

industrialmente e acquistate.

 

Una più equa redistribuzione

 

delle risorse a livello mondiale

 

non si potrà avere se la

 

crescita del benessere di

 

questi popoli avverrà sotto la

 

forma crescita del prodotto

 

interno lordo, nemmeno se

 

fosse temperata dai correttivi

 

ecologici dello «sviluppo sostenibile

 

». Che del resto è un

 

lusso perseguibile solo da

 

chi ha già avuto più del necessario

 

da uno sviluppo

 

senza aggettivi.

 

Per aderire al movimento è sufficiente

 

- autoprodurre lo yogurt o qualsiasi altro bene primario: la

 

passata di pomodoro, la marmellata, il pane, il succo di

 

frutta, le torte, l'energia termica e l'energia elettrica, oggetti

 

e utensili, le manutenzioni ordinarie;

 

- fornire i servizi alla persona che in genere vengono

 

delegati a pagamento: assistenza dei figli nei primi anni

 

d'età, degli anziani e dei disabili, dei malati e dei morenti.

 

L'autoproduzione sistematica di un bene o lo svolgimento

 

di un servizio costituisce il primo grado del primo livello di

 

adesione. I livelli successivi del primo grado sono commisurati

 

al numero dei beni autoprodotti e dei servizi alla persona

 

erogati. L'autoproduzione energetica vale il doppio.

 

GIOCO: fai 3 esempi con altri prodotti e immagina le conseguenze

 

del gesto.

 

www.decrescitafelice.it

 

FRASE DEL MESE

 

Sii il cambiamento che vuoi nella tua società. Ghandi

 

BRICIOLE DI DECRESCITA

 

E' assurdo pensare che il Prodotto Interno Lordo

 

possa aumentare tutti gli anni all'infinito dato che le risorse non

 

sono infinite. E' giusto governare il paese con l'obiettivo di aumentare

 

il PIL, invece che di far star bene la gente?

 

UN EURO RISPARMIATO è UN EURO GUADAGNATO: I

 

GAAS Ogni volta che compriamo qualcosa lo paghiamo

 

con i soldi dello stipendio. Ormai non bastano piu perchè

 

compriamo tutto invece di produrci quello che ci serve.

 

ULTIME GOCCE DI PETROLIO: Il petrolio sta per finire?

 

No, c'è ancora una grande quantità di petrolio nelle viscere

 

della Terra. Siamo però molto vicini al "picco di Hubbert",

 

ùovvero al massimo storico della capacità di estrazione.

 

E' ORA DI CAMBIARE! Un modello economico

 

basato sul consumo senza fine (continua crescita del PIL)

 

è insostenibile, dato che le risorse non sono infinite. Una

 

volta capito che la crescita globale basata sul consumo di petrolio

 

non è soltanto responsabile dei cambiamenti climatici o della

 

crisi ambientale, ma comporta anche un aumento di stress, ansia

 

e crollo sociale, diventa evidente che per curare il pianeta e noi

 

stessi, è necessario ridurre le dimensioni dell'economia ovvero

 

localizzarne l'attività, piuttosto che continuare a globalizzarla.

 

L'impressione è che la consapevolezza stia crescendo, e che abbia

 

il potenziale per diffondersi a macchia d'olio.

 

COME CONVINCERCI:La strategia della distrazione. Distogliere

 

l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai

 

cambiamenti decisi dalle élites con telegiornali che parlano di

 

gossip, e ricette. Per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze

 

essenziali, impedendo di pensare ai meccanismi che

 

dominano il mondo, dando altre cose futili cui pensare e impegnarlo

 

in lavori alienanti.

 

SOSTENIBILITA'--MANGIARE è DECIDERE:

 

1 miliardo 300 mila:le persone che potrebbero essere nutrite con

 

grano e soia destinati ai bovini.

 

20%:la quota di grano coltivato per nutrire persone.

 

38%:la quota coltivata per nutrire bestiame nel mondo.

 

9 milioni di acri:il terreno destinato alla coltivazione di vegetali,

 

frutta e semi.

 

56 milioni di acri: il terreno destinato alla coltivazione del fieno

 

destinato a nutrire gli animali da allevamento.

 

260 milioni: acri di foresta distrutta per fare spazio a pascoli.

 

40 mila: i bambini che muoiono di fame ogni giorno.

 

10 mila: i chili di patate che si ottengono da 1 acro di terra.

 

63: i chili di manzo che si ottengono da 1 acro di terra.

 

ECONOMIA REALE perchè le monete complementari o locali

 

sono una buona idea? per diverse ragioni: mettendole in circolazione

 

è come mettere in circolazione il denaro che manca nelle

 

tasche della gente per avere dei beni e servizi.

 

I GAS: Cosa sono i Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.)?

 

Un gruppo d’acquisto e' formato da un insieme di persone che

 

decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso (con ovvi vantaggi

 

economici) prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire

 

tra loro.

 

GENNAIO

 

Ogni mese troverai dei giochi: ogni gioco vale un punto,

 

sfida i tuoi amici a fare il punteggiio più alto!

 

Sai chi e Serge La Touche?? www.decrescita.com

 

Gioco: scrivi 3 cose che potres_ produrre invece che comprare…

 

immagina cosa succederebbe sulla terra se tu_ le

 

autoproducessero invece che comprarle

 

Cerca su you tube: Maurizio Pallante

 

L’obsolescenza è l'invecchiamento di un oggetto

 

che lo porta al termine del suo ciclo di vita utile.

 

L'obsolescenza programmata è la progettazione

 

di un prodotto affinchè si rompa o non funzioni

 

più in poco tempo. Ciò si può ottenere costruendo

 

con materiali di qualità inferiore, con difetti appositi,

 

e molto difficile da riparare.

 

Obsolescenza percepita: è un modo molto

 

più subdolo per costringerci a comprare un altro

 

prodotto. Rendono prematuramente obsoleto un prodotto

 

che ancora funziona, per immetterne sul mercato

 

dopo poco tempo una nuova versione dotata di

 

maggiori optional, preferibilmente dopo una adeguata

 

campagna pubblicitaria che induca nel consumatore

 

finale l’idea che la sua “vecchia versione” del prodotto

 

sia ormai sorpassata ed inadeguata.

 

Perchè hanno inventato l'obsolescenza? Un tempo

 

i prodotti erano costruiti per durare per sempre, ma

 

una volta saturato il mercato i

 

produttori non potevano più essere

 

ricchi. Così hanno ben pensato

 

che se le cose devono essere

 

buttate la gente deve ricomprarle

 

e i produttori continuano ad essere

 

ricchi.

 

Noi possiamo lavorare grazie

 

all'obsolescenza programmata?

 

Non è corretto, noi possiamo

 

avere i soldi per acquistare oggetti

 

che dovremo buttare dopo

 

poco per comprarne altri impegnando

 

i soldi per cui abbiamo

 

sacrificato il nostro tempo.

 

Sarebbe migliore il mondo se dovessimo comprare

 

le cose una sola volta? Probabilmente quando

 

avremmo tutto quello che ci serve veramente, non

 

dovendolo piu cambiare, avremmo abbastanza soldi

 

pur lavorando molto meno e potremmo dedicare il nostro

 

tempo a ciò che ci rende felici.

 

Ma mi rende felice comprare le cose! per questo

 

sono contento quando butto qualcosa che si è rotto

 

anzitempo o che mi sembra vecchio.

 

La grande macchina della pubblicità che tiene in

 

piedi l'obsolescenza percepita, ovvero ci fa sembrare

 

che ciò che abbiamo sia vecchio e inadeguato, e ci fa

 

sembrare indispensabili cose per noi inutili. Il meccanismo

 

è semplice ci fa sentire inadeguati, dicendoci

 

che non siamo felici perchè non abbiamo certe cose.

 

Non siamo circondati da belle donne vogliose perchè

 

non abbiamo l'ultimo gadget. Non abbiamo un compagno

 

meraviglioso perchè non abbiamo una borsetta

 

abbastanza griffata, o abbiamo le scarpe che erano di

 

moda lo scorso anno. Se comprassimo queste cose

 

saremmo adeguati e gli altri ci amerebbero e stimerebbero.

 

Io lavoro sodo e mi compro le cose, così sono felice! Me lo

 

merito dopo una giornata di duro lavoro! In effetti la giornata

 

di lavoro risucchia tutte le energie e non ne abbiamo più

 

per essere felici facendo ciò che ci piace. La sera l'unica

 

alternativa è guardare la televisione, così possiamo essere

 

ben disinformati e vedere nelle pubblicità cosa dovremmo

 

avere per essere felici! Domani lavoreremo sodo per avere

 

i soldi per comprarcele e a fine giornata andremo in un

 

centro commerciale per comprarcele e avere un pò di felicità!

 

Stasera saremo felici! Domani al lavoro e domani sera

 

saremo di nuovo infelici, dovremo anche fare ordine in

 

casa piena di cose inutili, non più alla moda, rotte e butteremo

 

ciò che abbiamo comprato 4 mesi prima, dopo questo

 

lavoro ci rimetteremo stanchissimi ad ascoltare i consigli

 

della pubblicità su come essere felici. Troppo stanchi

 

per dare attenzione ai figli alla moglie, o per chiacchierare

 

con gli amici.

 

E' etico, giusto, morale costruire o acquistare cose

 

che si rompono subito o buttare cose ancora utilizzabili?

 

Direi proprio di no! Per costruire quelle cose abbiamo

 

consumato risorse, abbiamo costretto persone, probabilmente

 

nel terzo mondo a rinunciare alla propria felicità,

 

sfruttandole nelle fabbriche (e se lo

 

avessero fatto a noi?), abbiamo consumato

 

energie non rinnovabili, abbiamo

 

intasato le strade per trasportarle abbiamo

 

inquinato per produrle e trasportarle.

 

Abbiamo costretto i nostri amici e vicini

 

a lavorare per vendercele. Dopo un

 

istante effimero e falso di soddisfazione

 

nato dal sopimento Dell'inadeguatezza

 

che la pubblicità ha istillato in noi, le abbiamo

 

tenute per un pò e poi le abbiamo

 

buttate!

 

Si ma io non le butto le cose nell'indifferenziata, le

 

riciclo! Bravo fai bene a provarci, ma la maggior parte

 

delle cose non sono progettate per essere riciclate e non

 

sono fatte con materiali riciclabili. Trascurando che il giusto

 

sarebbe non produrre rifiuti e che il riuso deve venire

 

prima del riciclo, bisogna sapere che riciclare o smaltire i

 

rifiuti è un costo! E grosso! Inoltre inquina, consuma energia

 

non rinnovabile, costringe altri a lavorare. E poi diciamocelo

 

i rifiuti più tossici non ce li teniamo neanche, li spediamo

 

nei paesi del terzo mondo!( e se qualcuno facesse

 

una discarica di rifiuti tossici nel tuo comune saresti contento?)

 

Quindi? Se le cose non si rompessero, o non le buttassimo

 

perchè la pubblicità ce le fa sembrare vecchie ci servirebbero

 

molti meno soldi, quindi dovremmo lavorare meno

 

e avremmo più tempo per fare ciò che ci rende felici e praticare

 

la decrescita. Inoltre inquineremmo meno, saremmo

 

più sostenibili. Consumeremmo meno risorse, meno energia

 

con conseguente abbondanza di risorse e diminuzione

 

dei prezzi. Ci sarebbero persino meno camion che spostano

 

materie prime merci rifiuti o gente sulle strade... così

 

chi ha il suv può andare a 200 allora come nelle pubblicità

 

invece che in coda a 60 allora, più triste di chi ha la punto

 

a gpl o la bici elettrica ;)

 

OBSOLESCENZA :

 

ECCO PERCHE' LE COSE SI ROMPONO!

 

FRASE DEL MESE

 

La pena che i buoni devono scontare per l'indifferenza

 

alla cosa pubblica è quella di essere governati da uomini

 

malvagi. (Platone)

 

ULTIME GOCCE DI PETROLIO:

 

Cos'è il picco di Hubbert?Il picco di Hubbert è

 

il momento in cui l'estrazione di petrolio

 

raggiunge il suo valore massimo. Successivamente

 

il ritmo di estrazione cala progressivamente,

 

fino ad arrivare a zero. Perché estrarre il petrolio sul

 

fondo del giacimento è più difficile e costoso.

 

COME CONVINCERCI: Creare il problema

 

e poi offrire la soluzione. Si crea un

 

problema, una “situazione” che produrrà una

 

determinata reazione nel pubblico in modo che sia

 

questa la ragione delle misure che si desiderano far

 

accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi

 

la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi

 

per fare in modo che sia il pubblico a pretendere

 

le leggi sulla sicurezza a discapito delle libertà.

 

Creare una crisi economica per far accettare come

 

male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo

 

smantellamento dei servizi pubblici.

 

SOSTENIBILITA'-MANGIARE è DECIDERE

 

5000 le tonnellate: di antibiotici impiegate negli allevamenti europei.

 

Di cui 1.500 per favorire la crescita degli animali.

 

1000: animali estinti ogni anno a causa della distruzione delle

 

foreste pluviali.

 

3 dollari: costo di un chilo di proteine presenti nel frumento.

 

31 dollari: costo di un chilo di proteine animali.

 

260 anni: durata delle riserve petrolifere se tutti fossero vegetariani.

 

13 anni: durata delle riserve petrolifere mondiali se tutti gli esseri

 

umani fossero carnivori

 

500 mila chili al secondo: produzione di escrementi da parte di

 

tutti gli animali d'allevamento negli Usa.(+ la CO2 e il metano)

 

120 milioni di chili: i rifiuti tossici prodotti ogni giorno dagli allevamenti

 

di polli negli Usa.

 

17 miliardi: i dollari spesi ogni anno per dare da mangiare agli

 

animali nella sola Europa

 

ECONOMIA REALE: Chi le fa queste monete locali/

 

complementari? è come per gli sconti: chiunque può

 

farli, ovviamente ci sono dei modelli che hanno più o

 

meno successo. Possono farle delle associazioni di

 

cittadini o benefiche, possono farle anche i comuni.

 

I GAS: perché i GAS sono solidali?Un gruppo d’acquisto

 

diventa solidale nel momento in cui decide di utilizzare il

 

concetto di solidarieta' come criterio guida nella scelta dei

 

prodotti. Solidarieta' che parte dai membri del gruppo e si

 

estende ai piccoli produttori che forniscono i prodotti, al

 

rispetto dell’ambiente, ai popoli del sud del mondo e a colore

 

che - a causa della ingiusta ripartizione delle ricchezze -

 

subiscono le conseguenze inique di questo modello di sviluppo.

 

FEBBRAIO 1 Mercoledì

 

Sai chi e Annie Leonard?

 

Esplora il sito: www.greenme.it

 

Gioco: cerca un ogge'o che non a_ra l’a'enzione vicino a

 

te. Indovina: quan_ km ha viaggiato per arrivare da te.

 

Quante ore di lavoro sono servite per produrlo trasportarlo

 

venderlo e smal_rlo. Quante ore usi quest’ogge'o? Potres

 

_ farne a meno?

 

Cerca su you tube: “la storia delle cose”

 

IL PICCO DEL PETROLIO

 

La predizione del picco globale. I dati esistenti possono

 

essere estrapolati per determinare la data presunta del

 

picco globale tenendo conto del dato geologico della

 

quantità totale di petrolio geologicamente estraibile. Si

 

tratta di un dato molto incerto ma che comunque è approssimativamente

 

noto. A partire da questi dati è possibile

 

estrapolare la curva nel futuro e ottenere un valore

 

approssimato per il momento per il quale ci aspettiamo il

 

picco.

 

Il picco per il petrolio era atteso, molto approssimativamente,

 

verso il 2010, attualmente alcune compagnie riferiscono

 

di averlo già superato, altre che verrà superato in

 

pochi anni tra il 2005 e il 2013.

 

Tutti quelli che hanno ragionato su questo

 

argomento hanno sostenuto che al picco

 

ci possiamo aspettare un rapido aumento

 

dei prezzi del petrolio come pure una fase

 

di instabilità geopolitica.

 

La grande transizione. Cosa ci aspettiamo

 

che succeda esattamente nella “terra

 

incognita” del dopo-picco?C’è chi ha parlato

 

di fine della civiltà e alcuni hanno addirittura

 

ipotizzato il ritorno all’età della

 

pietra (questa è la “teoria Olduvai” di Richard

 

Duncan).

 

Indubbiamente il petrolio è una cosa importante

 

nell’economia mondiale. Rappresenta

 

oggi quasi il 40% dell’energia primaria

 

generata e circa il 90% dell’energia

 

usata nei trasporti. Senza petrolio avremmo

 

delle grosse difficoltà a mandare

 

avanti il pianeta nel modo in cui siamo abituati a vederlo

 

funzionare.

 

Non bisogna farsi prendere dal panico il picco segnala la

 

necessità di un cambiamento. Ogni volta che un picco si

 

è verificato nel caso di una risorsa economicamente importante,

 

c’è stato un cambiamento di risorsa. Si puo’

 

avere semplicemente un cambiamento geografico.

 

Oggi, manca la possibilità di risolvere il problema andando

 

a sfruttare altre aree geografiche. Semplicemente,

 

manca un’altra Arabia Saudita. Perciò, dobbiamo prepararci

 

a una transizione tecnologica di qualche tipo.

 

www.aspoitalia.it

 

L’aumento dei prezzi del petrolio è stato continuo

 

e inarrestabile dal 1998. Partendo da meno di 20

 

dollari al barile a quel tempo, i prezzi hanno raggiunto

 

e sfondato i 95 dollari al barile.

 

Questi aumenti hanno causato molta preoccupazione

 

e in molti casi si è parlato del “picco di Hubbert“ o

 

“picco del petrolio” nell’interpretazione dell’attuale situazione.

 

Secondo Hubbert, la produzione di una risorsa

 

minerale segue una “curva a campana”. Il picco di

 

questa curva è il punto di massima produzione: al

 

di là del quale la produzione comincia inesorabilmente

 

a diminuire, con grandi difficoltà tecniche di

 

estrazione, quindi il prezzo sale vertiginosamente.

 

La curva di produzione illustrata dalla

 

teoria di Hubbert è una descrizione di

 

casi storici ben noti che viene applicata

 

alla situazione presente e futura mondiale.

 

Più di una volta è stato possibile

 

osservare sperimentalmente che la

 

produzione di una risorsa esauribile

 

segue una “curva a campana”. Il caso

 

forse più noto è quello del petrolio negli

 

Stati Uniti, dove la produzione ha

 

mostrato un picco nettissimo del 1970.

 

Negli anni ’60, Hubbert stesso aveva

 

previsto il picco degli Stati Uniti per il

 

1970. Venne accusato di essere un

 

folle visionario, finché la sua previsione

 

si realizzò in tutti i giacimenti studiati.

 

In tempi più recenti, un picco è stato

 

osservato per la produzione di petrolio

 

nell’Unione Sovietica nel 1990 e un

 

altro per la produzione di petrolio del mare del Nord

 

nel 1999.

 

La disponibilità di petrolio descritta dalla curva di Hummert

 

è il risultato logico di come i fattori economici

 

operano quando si trovano ad avere a che fare con

 

una risorsa fisicamente limitata, il che è il caso normale

 

per una risorsa minerale non riciclabile come il petrolio.

 

Data questa caratteristica, la curva a campana

 

di Hubbert è inevitabile in un economia di mercato.

 

Possiamo distinguere diverse fasi del ciclo di Hubbert:

 

La prima fase: espansione rapida. Inizialmente, la

 

risorsa è abbondante e bastano modesti investimenti

 

per estrarla. In questa fase, la crescita della produzione

 

è esponenziale.

 

La seconda fase: inizio dell’esaurimento. Le riserve

 

“facili”, ovvero quelle meno costose, sono quelle

 

estratte per prime. Con l’esaurimento delle risorse facili,

 

comincia a essere necessario sfruttare risorse più

 

difficili e questo richiede investimenti sempre più consistenti.

 

La produzione continua a crescere, ma non

 

più esponenzialmente come nella prima fase.

 

La terza fase: il picco e il declino: il graduale esaurimento

 

rende talmente elevati gli investimenti necessari

 

che non sono più sostenibili. La produzione raggiunge

 

un massimo (il picco di Hubbert) e cala.

 

La quarta fase: il declino finale. non si fanno più

 

investimenti significativi. La produzione continua, ma il

 

declino procede fino a che non diventa talmente ridotta

 

da cessare completamente.

 

..E IL MONDO

 

SPREMUTO

 

REST0’ A SECCO..

 

FRASE DEL MESE: L'unica cosa necessaria per il trionfo del

 

male è l'inerzia dei buoni ( Edmund Burke)

 

ULTIME GOCCE DI PETROLIO

 

Perché deve esistere il picco del petrolio di Hubbert?

 

Perché il petrolio esiste in quantità limitata. Non essendo

 

costante l'estrazione c'è un momento di picco massimo

 

che poi scende fino a zero estrazione. Da un certo punto in poi il

 

ritmo di estrazione inizia a decrescere in maniera irreversibile. E'

 

quanto, ad esempio, sta accadendo con la produzione di petrolio

 

nel Mare del Nord, che ha raggiunto il picco nell'anno 2000.

 

COME CONVINCERCI

 

La strategia della gradualità. Per far

 

accettare una misura inaccettabile, basta

 

applicarla gradualmente, per un po’ di anni

 

consecutivi. Così condizioni socioeconomiche radicalmente nuove

 

(neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: privatizzazioni,

 

precarietà, flessibilità, salari che non garantivano più

 

redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una

 

rivoluzione se fossero stati applicati n una sola volta.

 

SOSTENIBILITA': Un modello economico basato sul

 

consumo senza fine (continua crescita del PIL) è

 

insostenibile, dato che le risorse non sono infinite.

 

Una volta capito che la crescita globale basata sul

 

consumo di petrolio non è soltanto responsabile dei cambiamenti

 

climatici o della crisi ambientale, ma comporta anche un aumento

 

di stress, ansia e crollo sociale, diventa evidente che per curare

 

il pianeta e noi stessi; è necessario ridurre le dimensioni dell'economia

 

ovvero localizzarne l'attività, piuttosto che continuare a

 

globalizzarla. L'impressione è che la consapevolezza stia crescendo,

 

e che abbia il potenziale per diffondersi a macchia d'olio.

 

MANGIARE è DECIDERE

 

La prossima volta che mangi carne tutti i giorni

 

pensaci su. Pensa alle foreste disboscate, al deserto

 

che avanza, ai liquami che filtrano nelle falde acquifere,

 

all'anidride carbonica e al metano che intrappolano il globo in

 

una cappa calda. Sì perché ogni hamburger equivale a 6 metri

 

quadrati di alberi abbattuti e a 75 chili di gas responsabili dell'effetto

 

serra. Ma pensa anche alle tonnellate di grano e soia usate

 

per dar da mangiare alla tua bistecca. E 9 milioni di bambini

 

muoiono di fame. Il 70% di cereali, soia e semi prodotti ogni

 

anno negli Usa serve a sfamare animali. Non uomini. Mangiare

 

meno carne, non è più solo un segno di rispetto per gli animali. È

 

una scelta sociale. Solidale con chi ha fame e con il futuro del

 

pianeta (è uno solo, piccolo e sovraffollato). Pena: l'avveramento

 

della profezia dell'economista Malthus che già due secoli fa ammoniva:

 

"Arriverà il giorno in cui la pressione demografica avrà

 

esaurito la capacità della terra di nutrire l'uomo".

 

ECONOMIA REALE: Quante ore devo mettere a

 

disposizione per far parte della Banca del tempo?

 

Ognuno è libero di scambiare quante ore vuole,

 

in base alla sua disponibilità di tempo, nel raggio

 

chilometrico che ritiene più idoneo, nell’arco di

 

MARZO 1 Giovedì

 

Sai chi è Ken Wilber?

 

Esplora il sito: www.aspoitalia.it

 

Gioco: rispe'o allo stesso anno quanto e aumentato il costo

 

della benzine?

 

Cerca su you tube: “chi ha ucciso l’auto ele'rica?”

 

La Transizione è un movimento culturale impegnato

 

nel traghettare la nostra società industrializzata

 

dall’attuale modello economico profondamente basato

 

su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo

 

e sulla logica di consumo delle risorse a un nuovo

 

modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato

 

da un alto livello di resilienza e benessere

 

sociale, ma i metodi e i percorsi che la Transizione

 

propone vanno ben oltre questa prima definizione

 

permettendo una ricostruzione del sistema di rapporti

 

tra gli uomini e gli uomini e tra gli uomini e il pianeta

 

che abitano.

 

Tutto inizia quasi per caso nel 2003, quando Rob

 

Hopkins insegnando alle medie in Irlanda e con i

 

suoi studenti durante un’esercitazione scolastica

 

creò il Kinsale Energy Descent Plan un progetto strategico

 

che indicava come la piccola città avrebbe dovuto

 

riorganizzare la propria esistenza in un mondo

 

in cui il petrolio non fosse stato più economico e largamente

 

disponibile. Quasi subito tutti si resero conto

 

del potenziale rivoluzionario di quella iniziativa.

 

Quello era il seme della Transizione, il progetto consapevole

 

del passaggio dallo scenario attuale a quello

 

del prossimo futuro.

 

COM’È IL NOSTRO MONDO? L’economia del mondo

 

industrializzato è stata sviluppata negli ultimi 150 anni

 

sulla base di una grande disponibilità di energia a

 

basso prezzo ottenuta dalle fonti fossili, prima fra tutte

 

il petrolio. Più in generale il nostro sistema di consumo

 

si fonda sull’assunto paradossale che le risorse

 

a disposizione siano infinite.

 

Le conseguenze più evidenti di questa politica sono il

 

riscaldamento globale e la fine delle risorse, prime

 

tra tutte il petrolio, una combinazione di eventi dalle

 

ricadute di portata epocale sulla vita di tutti noi. Ci

 

sono molti altri effetti che si sommano a questi, inquinamento,

 

distruzione della biodiversità, iniquità sociale,

 

mancata ridistribuzione della ricchezza, ecc.

 

La crisi petrolifera appare però la minaccia più immediata

 

e facilmente percepibile dalle persone.

 

LA RESILIENZA non è un termine molto conosciuto,

 

esprime una caratteristica tipica dei sistemi naturali.

 

La resilienza è la capacità di un certo sistema, di una

 

certa specie, di una certa organizzazione di adattarsi

 

ai cambiamenti, anche traumatici, che provengono

 

dall’esterno senza degenerare, una sorta di flessibilità

 

rispetto alle sollecitazioni.

 

La società industrializzata è caratterizzata da un

 

bassissimo livello di resilienza. Viviamo tutti un

 

costante stato di dipendenza da sistemi e organizzazioni

 

dei quali non abbiamo alcun controllo. Nelle

 

nostre città consumiamo gas, cibo, prodotti che

 

percorrono migliaia di chilometri per raggiungerci,

 

con catene di produzione e distribuzione estremamente

 

lunghe, complesse e delicate. Il tutto è reso

 

possibile dall’abbondanza di petrolio a basso prezzo

 

che rende semplice avere energia ovunque e

 

spostare enormi quantità di merci da una parte

 

all’altra del pianeta.

 

È facile scorgere l’estrema fragilità di questo assetto,

 

basta chiudere il rubinetto del carburante e

 

la nostra intera civiltà si paralizza. Questa non è

 

resilienza.

 

I progetti di Transizione mirano invece a creare

 

comunità libere dalla dipendenza dal petrolio e

 

fortemente resilienti attraverso la ripianificazione

 

energetica e la rilocalizzazione delle risorse di base

 

della comunità (produzione del cibo, dei beni e

 

dei servizi fondamentali).

 

Lo fa con proposte e progetti incredibilmente pratici,

 

fattivi e basati sul buon senso. Prevedono processi

 

governati dal basso e la costruzione di una

 

rete sociale e solidale molto forte tra gli abitanti

 

delle comunità.

 

Nascono così le Transition Towns (oramai centinaia),

 

città e comunità in transizione che sulla

 

spinta dei propri cittadini decidono di prendere la

 

via della transizione.Qui si evidenzia il terzo elemento

 

di forza del progetto di Rob Hopkins, quello

 

che lui ha creato è un metodo che si può facilmente

 

imparare, riprodurre e rielaborare. Questo lo

 

rende piacevolmente contagioso, anche grazie

 

alla forza della visione che contiene, un’energia

 

che attiva le persone e le rende protagoniste consapevoli

 

di qualcosa di semplice e al contempo

 

epico.

 

Possediamo tutte le tecnologie e le competenze

 

necessarie per costruire in pochi anni un

 

mondo profondamente diverso da quello attuale,

 

più bello e più giusto. La crisi profonda

 

che stiamo attraversando è in realtà una grande

 

opportunità che va colta e valorizzata. Il

 

movimento di Transizione è lo strumento per

 

farlo.

 

www.transitionitalia.it

 

LA TRANSIZIONE

 

verso un mondo sostenibile

 

FRASE DEL MESE: Libertà è partecipazione!

 

ULTIME GOCCE DI PETROLIO:Ma il petrolio non si riforma

 

continuamente negli strati profondi della Terra?No, il

 

petrolio e tutti i cosiddetti combustibili fossili, come il carbone, il

 

metano, ecc., siano stati originati dalla trasformazione di grandi

 

quantità di materiale vivente sedimentato e decomposto nella

 

profondità della Terra in milioni di anni.

 

COME CONVINCERCI

 

La strategia del differire. Per far accettare una

 

decisione impopolare è presentarla come

 

“dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso

 

della gente per un’applicazione futura. In questo modo si

 

dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di

 

accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

 

SOSTENIBILITA'-MANGIARE è DECIDERE

 

Dal 1960 a oggi, oltre un quarto delle foreste

 

del Centro-America è stato abbattuto per far

 

posto a pascoli; in Costa Rica i latifondisti hanno

 

abbattuto l'80% della foresta tropicale e in Brasile c'è voluto

 

l'omicidio di Chico Mendes, il raccoglitore di gomma assassinato

 

dagli allevatori per una disputa sull'uso della foresta

 

pluviale, per accorgersi dell'esistenza di una "bovino

 

connection". In Amazzonia la foresta pluviale è stata fagocitata

 

da 15 milioni di ettari di pascolo. Eppure è in questo

 

habitat che dimora il 50% di specie viventi e da qui deriva

 

un quarto di tutti i farmaci che usiamo. Dove prima c'erano

 

migliaia di varietà viventi ora ci sono solo mandrie.

 

ECONOMIA REALE Ma chi accetta di essere pagato in parte

 

con queste monete complementari o locali poi cosa se ne fa?

 

Ci perde? Quando le ha accettate in pagamento poi le spende!

 

sempre nella propria comunità. Ad esempio: ci sono un disoccupato,

 

un barista, un parrucchiere, una donna delle pulizie, un

 

meccanico. il comune vuole sistemare un giardinetto: paga un

 

disoccupato per farlo con la moneta locale . Il disoccupato la usa

 

per pagare il meccanico, che poi li spende al bar. La barista va

 

dalla parrucchiera e la paga così. La parrucchiera a sua volta ci

 

paga la donna delle pulizie che poi deciderà come spenderli tra le

 

persone che aderiscono al circuito

 

IL PARTITO DEL NO:

 

Ma non abbiamo fondi per cambiare…

 

Non è veramente un problema. I fondi sono

 

un ben misero sostituto dell’entusiasmo e

 

della partecipazione della comunità, che vi

 

porteranno entrambe attraverso i primi passi della

 

vostra transizione. I fondi possono anche richiedere

 

misure di controllo, e potrebbero deviare l’iniziativa

 

in direzioni che vanno contro gli interessi della comunità. Totnes

 

iniziò nel settembre 2005 senza denaro. Si è sempre autofinanziata

 

fin dall’inizio. Le conferenze e le proiezioni di film

 

portarono denaro per sostenere eventi gratuiti come gli Open

 

Space day. Arriverete al punto in cui avrete progetti specifici

 

che richiedono denaro, ma fino a quel punto ve la caverete.

 

Conservate le forze finché non accadrà… non permettete che la

 

mancanza di fondi vi fermi.

 

 

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  • 2 settimane dopo...

"Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso" (Mahatma Gandhi)

Cosa ne pensate di questa frase? 😊

A me ha colpito molto, sarebbe la soluzione a molti problemi del nostro pianeta....

 

è il solito discorso, se non facciamo tutti qualcosa non cambierà mai niente... sigh

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ragazzi, quando inserite un testo copiato, ripulitelo dalla formattazione originale, altrimenti diventa un macello leggerlo...

 

detto questo, relativamente alla discussione, vi do un consiglio... fate il primo passo, e fatelo notare agli altri... vedrete che è contagioso...

io per esempio, quando sono in coda con la macchina, spengo il motore, e guardo in faccia i miei vicini di coda... che si sentono "costretti" a non essere da meno...

 

oppure, quando vedete che qualcuno getta con fare indifferente una carta a terra, fategli notare con gentilezza che "le è caduto qualcosa"... vedrete facce paonazze e imbarazzate, raccolgono e si defilano, ma vi assicuro che poi resta impresso... :lol:

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ragazzi, quando inserite un testo copiato, ripulitelo dalla formattazione originale, altrimenti diventa un macello leggerlo...

 

detto questo, relativamente alla discussione, vi do un consiglio... fate il primo passo, e fatelo notare agli altri... vedrete che è contagioso...

io per esempio, quando sono in coda con la macchina, spengo il motore, e guardo in faccia i miei vicini di coda... che si sentono "costretti" a non essere da meno...

 

oppure, quando vedete che qualcuno getta con fare indifferente una carta a terra, fategli notare con gentilezza che "le è caduto qualcosa"... vedrete facce paonazze e imbarazzate, raccolgono e si defilano, ma vi assicuro che poi resta impresso... :lol:

 

Buon giorno,

"accolgo l'esempio dando l'esempio."

Da un paio d'anni è anche la mia filosofia ... però ancora non faccio notare il comportamento scorretto (anche se gentilmente) perchè mi sentirei comunque ancora in colpa (non penso di essere così ligio) però cerco di non lasciare (o di lasciare il meno possibile) il segno del mio passaggio e cerco di dare l'esempio.

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ragazzi, quando inserite un testo copiato, ripulitelo dalla formattazione originale, altrimenti diventa un macello leggerlo...

 

detto questo, relativamente alla discussione, vi do un consiglio... fate il primo passo, e fatelo notare agli altri... vedrete che è contagioso...

io per esempio, quando sono in coda con la macchina, spengo il motore, e guardo in faccia i miei vicini di coda... che si sentono "costretti" a non essere da meno...

 

oppure, quando vedete che qualcuno getta con fare indifferente una carta a terra, fategli notare con gentilezza che "le è caduto qualcosa"... vedrete facce paonazze e imbarazzate, raccolgono e si defilano, ma vi assicuro che poi resta impresso... :lol:

 

Hai perfettamente ragione ma anche io, come Pidav, non riesco a farlo notare agli altri....

Verso me stessa invece sono molto severa e come Pidav non lascio nulla al mio passaggio e con il buon esempio ho "educato" tutta la mia famiglia compresa mia nonna che trovava "naturale" buttare le cose per terra.

Anche io penso che il buon esempio serva molto, ma la coscienza ecologica o ambientalista o come la vogliamo chiamare, la si deve "sentire" dentro.....e il legame con la Natura, come dice Neytiri, lo devi "sentire" qui e si tocca la fronte e

nel cuore.....

Tutti gli esseri umani dovrebbero cominciare a "sentire" questo legame....😊

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ragazzi, quando inserite un testo copiato, ripulitelo dalla formattazione originale, altrimenti diventa un macello leggerlo...

 

detto questo, relativamente alla discussione, vi do un consiglio... fate il primo passo, e fatelo notare agli altri... vedrete che è contagioso...

io per esempio, quando sono in coda con la macchina, spengo il motore, e guardo in faccia i miei vicini di coda... che si sentono "costretti" a non essere da meno...

 

oppure, quando vedete che qualcuno getta con fare indifferente una carta a terra, fategli notare con gentilezza che "le è caduto qualcosa"... vedrete facce paonazze e imbarazzate, raccolgono e si defilano, ma vi assicuro che poi resta impresso... 😂

 

Chiedo ancora scusa per il testo copiato male che ho inserito (l'avevo notato e chiesto aiuto nella sezione assistenza sul sito). Peccato perche' c'erano molte cose interessanti proposte proprio per iniziare a fare il primo passo ....

Io come voi tutti cerco da tempo di fare del mio meglio e colgo ogni volta che mi capita l'occasione di dare piccoli suggerimenti facilmente applicabili. Non riesco a fare osservazioni se non quando mi dicono che tanto non serve ....allora mi accaloro un po'.. Invece mi e' capitato il contrario: di avere frasi di approvazione ad esempio da chi mi vede raccogliere da terra con l'apposito sacchetto la "produzione" della mia cagnolina .

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