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Gli agnelli di Pasqua


Tanhi
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http://www.clippone.com/immagini_fotografie/320n_foto/animali/animali+agnelli/animali_agnelli_03484.jpg

«Chi non ha mai visto gli agnelli giocare, non potrà capire fino in fondo la forza e la gioia che può dare la vita. Nascono con la luna piena di febbraio, restano nascosti fra le zampe della mamma qualche giorno appena, poi si scatenano nei saltelli più teneri che abbia mai visto. Per questo ho deciso di darmi da fare. Di salvarne quanti più possibile dal massacro pasquale. Di riscattarli dai pastori, dagli allevatori, dai macelli, dal mercato del bestiame. E poi sistemarli, per il resto della loro vita, in famiglie che li ameranno. Proprio come amiamo i nostri cani e i nostri gatti. Che differenza c’è?».

Dice così Mariano della Pria che insieme ai suoi amici ha salvato 107 tra agnelli e capretti, la maggior parte lattanti di 2-3 settimane di vita.....

Fonti: Corriere del Veneto

Anche io aspetto questo giorno

 

 

 

☺️

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È un gesto bellissimo! :)

Da sempre anch'io e la mia famiglia siamo sempre stati contro questo genere di razzie di agnelli, perchè sono delle cose assolutamente senza senso!

Quello che abbiamo sempre fatto è di parlarne con altra gente facendogli capire che a Pasqua bisogna RIFIUTARSI di cucinare gli agnelli.

Sperando sempre nel buon senso delle persone.....

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Interessante tema questo, che coinvolge sia la fede ( il cristianesimo e l'ebraismo ) che l'etica ( o senso etico cosciente ) di ciascuno di noi che professi di essere di fede cristiana o ebraica.

 

In effetti, la pratica del sacrificio dell'agnello, affonda le sue radici in una delle religioni umane antiche, quella ebraica, secondo la cui tradizione, l'agnello veniva immolato il giorno precedente la Pasqua ebraica, giorno in cui Gesù Cristo venne ucciso.

Per la tradizione di un'altra religione umana, il Cristianesimo, l'Agnello Pasquale del nuovo testamento è il figlio di Dio Gesù Cristo.

 

Inoltre nel secondo libro della Torah ebraica e della Bibbia cristiana, l'Esodo, viene descritto come bisogna compiere questo sacrificio:

 

" Il Signore disse a Mosè e ad Aronne nel paese d'Egitto: Questo mese sarà per voi l'inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità d'Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiare. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo custodirete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà tra i due vespri. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco, la mangeranno con azzimi ed erbe amare. Non lo mangerete crudo, né bollito nell'acqua, ma solo arrostito al fuoco con la testa, le gambe e le viscere. Non ne dovete far avanzare fino al mattino: quello che al mattino sarà avanzato lo brucerete nel fuoco. Ecco in qual modo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la pasqua del Signore! In quella notte io passerò nel paese d'Egitto e colpirò ogni primogenito nel paese d'Egitto, uomo o bestia; così farò giustizia di tutti gli dei dell'Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle vostre case sarà il segno che voi siete dentro: io vedrò il sangue e passerò oltre, non vi sarà per voi flagello di sterminio, quando io colpirò il paese d'Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete con un rito perenne. In una sola casa si mangerà: non ne porterai la carne fuori di casa; non ne spezzerete alcun osso."

 

Ovviamente è inutile dire che della tradizione non è rimasto poi molto, se non la pratica di consumare quel tipo di carne, perchè di certo nessun supermercato, macello o ristorante si sognerà mai di osservare quanto sopra scritto nella preparazione, e sinceramente credo che solo una minima ( se non infima ) parte di "cristiani" sappia perchè si mangia agnello ( e uova ) a Pasqua.

 

Fatto questo "cappello" introduttivo, e sorvolando sul mio scettico criticismo relativo a quanto scritto nei testi sacri del cristianesimo - che non perseguo e della cui ipocrisia e assurdità mi diletto a dissertare ( parlo di testi, non di fede ) - mi domando ( e vi pongo la stessa domanda ): ma se il sacrificio dell'agnello pasquale è una pratica descritta negli usi della religione che si professa, è possibile rinnegarla senza implicitamente rinnegare la fede stessa?

e capovolgendo la domanda, è possibile festeggiare la Pasqua cristiana senza seguire i dettami della sua tradizione e essere comunque "in regola".

 

Da buon onnivoro ( di stazza ) che sono, non trovo differenza tra il consumo di questo o quel tipo di carne, purchè rispetti un minimo di regole etiche nel dare la morte all'animale di cui mi devo cibare; però trovo assurdo uccidere un agnello "da latte" - come anche vitelli o maialini - dato che la loro carne non è nutrizionalmente e organoletticamente preferibile a quella dell'animale adulto ( sempre che lo scopo di alimentarsi sia quello di sostenersi e non altri fini più o meno velleitari ).

 

Quindi non posso dire che non mangerei agnello se me lo trovassi a pranzo o cena ( ma non lo farò ), ma posso certamente affermare che se dovessi, tenterei sicuramente di convincere chi vuole farlo solo perchè " lo fanno tutti " a desistere...

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Personalmente a Paqua ho spesso preparato carne di agnello o capretto per seguire la tradizione culinaria di mio padre che era abruzzese. Per quanto riguarda la religione credo che ben pochi consumino questo tipo di carne per fede e non credo cha ci si possa sentire in regola o meno basandosi su questo presupposto.

Oggi pero' il pranzo che faro' a casa mia riunendo parte della mia famiglia e di quella di mio marito non prevede il consumo di questo tipo di carne: ora l'idea di consumare la carne di un agnellino macellato cosi' presto non mi va proprio giu' e quindi nel decidere il menu' ho fatto scelte diverse condivise con i vari parenti. Nessuno si e' lamentato della rinuncia.

Anche l'idea di farmi strumentalizzare sugli acquisti mi ha francamente stufato : il cosi' fan tutti lo lascio a chi non ha voglia di far funzionare il proprio cervello perche' e' piu' comodo seguire l'onda.

L'importante e' che ogni scelta sia, nei limiti del possibile, consapevole.

 

Buona Pasqua a tutto il clan

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Sostanzialmente sono d'accordo con tutti voi.....

 

Cit. ma se il sacrificio dell'agnello pasquale è una pratica descritta negli usi della religione che si professa, è possibile rinnegarla senza implicitamente rinnegare la fede stessa?

e capovolgendo la domanda, è possibile festeggiare la Pasqua cristiana senza seguire i dettami della sua tradizione e essere comunque "in regola".

 

Ben pochi si ricordano dei dettami della religione quando si fanno queste scelte....si dice...è la tradizione!! ma oggi molte di queste tradizioni non hanno più ragione di esistere e quindi perchè, ipocritamente, continuiamo a mantenerle vive?

Io non lo faccio e non lo farò e non per questo mi sento un'atea, tutt'altro.....☺️ credo invece che fosse una pratica molto importante nel momento storico in cui venne ideata ed applicata....ma oggi che senso ha?

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credo invece che fosse una pratica molto importante nel momento storico in cui venne ideata ed applicata....ma oggi che senso ha?

 

tu non hai idea di quanto condivida questa tua affermazione... che apre la strada ad una miriade di considerazioni riguardanti tutte le altre pratiche e tradizioni della religione...

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tu non hai idea di quanto condivida questa tua affermazione... che apre la strada ad una miriade di considerazioni riguardanti tutte le altre pratiche e tradizioni della religione...

 

Condivido pienamente quello che dici😊

Io credo che tutte le pratiche e le tradizioni che ci sono nella religione cristiana, ma non solo, elevate a rango di rito sacro siano in realtà dettate da necessità contingenti del momento storico in cui è nata. Creare lo spirito di gruppo, creare coesione tra le varie tribù, spesso in lotta fra di loro, in modo da trasormarli in un "popolo" e dare loro una forza di opposizione agli altri popoli dell'epoca, non doveva essere un compito facile allora, come non lo è oggi d'altronde e non c'è nulla di meglio che mangiare insieme tutti lo stesso cibo, cucinato alla stessa maniera e visto come volere di Dio per ottenere questo.

Avete mai sentito il detto "mica abbiamo mai mangiato insieme...." per significare che non siamo amici di qualcuno.

Ricodate il pasto serale dei Na-vì attorno al fuoco a cui fanno partecipare anche Jake?

Se vogliamo possiamo considerare il pasto condiviso e tutte le altre condivisioni una forma molto primitiva di social network

E che dire dell'altra tradizione del non mangiare carne il venerdi? Oppure il rito della Messa la domenica o della Comunione che, come dice la parola stessa appunto, è condivisione......

Io credo che tutto questo sia stato ideato proprio per far coesistere in pace tribu che altrimenti si sarebbero combattute inesorabilmente per le poche risorse alimentari ed idriche in un territorio abbastanza aspro e per dare loro modo di "sentirsi" un popolo.

Voi cosa pensate?

 

Aggiungo una cosa importante che mi è venuta in mente dopo aver scritto questa risposta: io avrei molti altri pensieri riguardo a quest'argomento e potrei spingermi oltre ma penso che la questione sia delicata....potrebbero esserci, nel forum, fratelli e sorelle che sono credenti e che forse potrebbero sentirsi offesi nella loro fede...☺️ non vorrei questo per nessuna ragione...

quindi chiedo aiuto ai moderatori

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