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What if.. ? ** E se...?


Stranger
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What if... rappresenta una serie di racconti che prendono spunto da fatti realmente accaduti o da pietre miliari nella storia della letteratura (o dei fumetti) per inserire svolte non scritte dal destino, ma dagli uomini. Questo topic è un esperimento :unsure: e se andrà a buon fine, si potrà ampliare il discorso delle fanfic e del what if. (grazie a tutti!!!!)

 

Cosa sarebbe successo se Jake e Neytiri avessero già lasciato l'albero delle voci quando è arrivata la ruspa e Jake non si fosse trovato a scegliere d'impulso tra Neytiri e gli uomini? Mettiamo il caso che Jake potesse ancora giocare la carta della soluzione diplomatica.. come si sarebbe comportato?

 

Non c'è limite di tempo, nè limite di partecipanti. Chiunque lascia un post può interpretare Jake, Neytiri, entrambi, descrivere la flora e la fauna, inserire dei cambi di scena per parlare degli scienziati o dell'esercito oppure dell'antipatico capo dell'operazione. Non siete personaggi, ma scrittori :lol:

 

 

Vediamo se riusciamo ad impedire che Eywa veda la sua prima guerra mondiale :unsure:

 

Inizio: Mi sono svegliato in un mondo blu... il cielo era blu e tutti gli alberi della foresta attorno a me era blu... e tu eri semplicemente vicino a me, tu con la tua pelle blu... ho pensato di essere in paradiso.

 

Ed ora tocca a voi!

Scrivete qui i commenti, quotando ciò che volete commentare! http://avatar-italia.net/forum/index.php?/topic/1188-commenti-di-what-if-e-se/

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Si tratta di contribuire nella scrittura di una storia che riguarda Avatar. E' tutto identico al film fino al momento in cui i due protagonisti si uniscono. A questo punto i due protagonisti si allontanano insieme e poco dopo arriva la ruspa. Jake può avere ancora un po' di tempo per decidere da che parte stare e pensare ad una soluzione diplomatica, in modo che non si arrivi alla guerra. Dato che la ruspa ha rovinato la scena più romantica di tutto il film, direi di iniziare proprio da qui :wub: e provare a scriverla noi, per consolarci.

 

Questo è l'inizio in cui Jake si sveglia vicino a lei (senza la ruspa):

 

Mi sono svegliato in un mondo blu... il cielo era blu e tutti gli alberi della foresta attorno a me erano blu... ed eri semplicemente vicino a me, tu con la tua pelle blu... ho pensato di essere in paradiso.

 

E chi vuole può continuarlo aggiungendo un post. Dopo quel post, un'altra persona può aggiungere un altro post e così via. Chi vuole può anche cambiare scena e parlare degli altri personaggi.. oppure descrivere solo gli animali.. etc. etc.

 

Ad esempio, adesso qualcuno potrebbe scrivere un post su come si sente la na'vi dopo aver scelto Jake come compagno per la vita.

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Forse non mi sono spiegata bene XD vabbè è la prima volta e questo è un topic di prova ;)

 

In questa realtà, Jake e la protagonista riescono a lasciare indisturbati l'albero delle voci e la ruspa arriva quando loro sono già andati via. Da questo punto in poi la storia la creiamo noi.

 

L'inizio riguarda proprio Jake che si sveglia normalmente di fianco alla na'vi :)

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Forse non mi sono spiegata bene XD vabbè è la prima volta e questo è un topic di prova ;)

 

In questa realtà, Jake e la protagonista riescono a lasciare indisturbati l'albero delle voci e la ruspa arriva quando loro sono già andati via. Da questo punto in poi la storia la creiamo noi.

 

L'inizio riguarda proprio Jake che si sveglia normalmente di fianco alla na'vi :)

 

aaaaa ok! :) allora continuo

Stranger

"Mi sono svegliato in un mondo blu... il cielo era blu e tutti gli alberi della foresta attorno a me erano blu... ed eri semplicemente vicino a me, tu con la tua pelle blu... ho pensato di essere in paradiso...."

 

Frey

"...ma ero tormentato!Nell'aria c'era odore di odio,disprezzo per la natura...di guerra!Stavano arrivando..." - Sempre Jake

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All'inizio sembrava davvero semplice. Dovevo solo andare dai na'vi e mangiare il loro cibo, come fanno nei documentari sugli aborigeni. Poi mi sarei inventato un pericolo a loro ignoto, ma ovvio per noi gente del cielo e ci avrebbero creduto, li avrei convinti a spostarsi... e

avrei avuto di nuovo le mie gambe... ed avrei guardato a testa alta tutti altri, finalmente. Non sopporto più di dormire con il torcicollo!!

 

... si, certo. Ma a chi voglio darla a bere? Tra il generale e la scienziata, non avevo assolutamente capito cosa fossero. E non sono stupidi i na'vi, sono evoluti. Questo nessuno me l'ha detto. Più evoluti di noi, forse. Qui c'è un'aria di fiducia reciproca che forse ho respirato solo nella mia prima infanzia.. e questa terra... chi la conosce meglio di loro? Loro sanno che è sicura. Non posso mandarli via.. e poi.. lei... come posso guardarla negli occhi e mentirle? Ora lei conosce la mia essenza, può immaginare come mi comporterò. Saprà se non sono sincero. . Sempre Jake che pensa.

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non so se può piacere...

 

ecco una mia idea...

 

 

questo pensiero mi ha tormentato tutta la notte... Grace, oggi, non voleva nemmeno lasciarmi entrare nel link... ho dovuto prometterle che questa notte andrò a "nanna" presto... ma credo che dovrò deluderla.

 

sconvolto... ecco, sì,... sconvolto... nell'animo, nella coscienza, nell'essenza stessa del mio essere... ieri notte Neytiri mi ha fatto capire quanto profondo possa arrivare ad essere il legame tra questo popolo e l'essenza stessa di Eywa... abbiamo sbagliato tutto... IO ho sbagliato tutto, illudendomi di poter trovare una motivazione per cui questa gente accettasse di abbandonare il luogo che ha eletto a dimora... non è solo una casa... è parte di loro...

 

è assurdo... se solo sei anni fa qualcuno mi avesse detto che sari diventato il "fidanzato" di una principessa di Pandora... probabilmente gli avrei riso in faccia e ci avrei anche scherzato su... e invece adesso... sono qui, accanto a questa donna, su un mondo alieno che ho scelto come dimora, e che ignaro delle mie reali intenzioni, mi ha accolto come un fratello...

 

"jake"...

"neytiri"...

non servono parole... mi perdo nei suoi occhi... e il suo sguardo dolce, è come una lama conficcata nel profondo del mio cuore... dovrei dirle tutta la verità... DEVO dirle tutta la verità...

 

"neytiri, io..." un bacio... una fitta al cuore... è sempre più difficile...

 

"andiamo jake... torniamo indietro"

 

"neytiri,... aspetta... devo dirti una cosa, ed è molto importante... dopo quello che è accaduto ieri sera..." ma non riesco ad andare avanti... è un nodo alla gola...

 

"jake... non devi dire nulla... il legame che ci ha unito questa notte, è quanto di più profondo ci possa essere tra un uomo e una donna del popolo... non servono le parole..."

 

"no, non capisci... è importante, e riguarda tutti i Na'vì..."

 

"se è così importante, è una ragione in più per tornare all'albero casa... andiamo... vieni!"

 

non sono nemmeno riuscito a trovare le parole giuste per cominciare... la seguo... la osservo... mi rendo conto che prima o poi le farò del male... ci addentriamo nella foresta, su per alberi e rocce...

 

"Neytiri, aspetta!"... un rumore sordo... lontano...

 

"cosa c'è Jake?"...

 

"ascolta..." in lontananza riesco a sentire un rumore... qualche cosa che si spezza... si frantuma...

 

"Angtsìk!... siamo vicini al loro nido... meglio allontanarci... andiamo!"... mi prende per mano... ricominciamo a correre verso l'albero casa...

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wow, non riesco più a finire di leggere, è bellissimo!! continua!!

 

ecco...

 

ma per stasera mi fermo...

 

spero piaccia

"jake!... ma dove ti eri..."

 

capisco dall'espressione di Grace, che ha già realizzato quello che è successo questa notte, e il suo sguardo mi fa sentire come un bambino pescato a rubare le caramelle...

 

"jake... tu..."

 

"Grace, ne parliamo dopo eh?... ora ho qualche cosa di molto più importante da fare"...

 

"Jake... più di così?... non ho idea di che altro potresti fare..."... un marine innamorato... mi fa paura anche senza fucile...

 

"sa'nok... oel ngati kame... devo parlarti"...

 

"'ite..."

 

ma parlare non serve, mi rendo conto che Mo'at ha già capito tutto, e non mi pare troppo contenta... e se mamma si arrabbia, non credo che sarà una buona giornata! ma almeno in giro non ho visto Tsu'tey... meglio così... uno alla volta - forse - li posso affrontare...

 

"'ite... tu hai scelto quest'uomo?..."

 

"si madre... ci siamo uniti di fronte a Eywa... ora io sono la sua compagna... per la vita"

 

lo sguardo di Mo'at si è fatto più materno... più rilassato... il problema ora, è che stà venendo verso di me...

 

"Jake sully... ho acconsentito che tu apprendessi da mia figlia gli usi e i costumi del nostro popolo, e così hai fatto... Neytiri aveva ragione... aveva visto il tuo coraggio e la tua forza, la tua purezza d'animo... ora sei veramente un Omaticaya...vieni Neytiri... daremo la notizia anche a tuo padre"

 

Se prima mi sentivo un verme,... ora, dopo le parole di Mo'at, credo che nemmeno qui su Pandora ci sia un essere tanto misero e spregevole a cui mi posso paragonare per definire come mi sento...

 

"jake..."

 

"grace..."

 

"ti rendi conto di quello che hai fatto vero?... Neytiri era destinata a Tsu'tey, e non credo che la prenderà molto bene..."

 

il suo sorrisetto sarcastico, lasciava trasparire tutta la sua preoccupazione...

 

"grace... fidati... il vero problema non è questo"...

 

"che intendi dire?... che altro hai combinato marine?"

 

"Quaritch... mi ha dato degli ordini..."

 

"di che parli Jake?... quali ordini?"

 

"dovevo entrare a far parte del clan, e raccogliere quante più informazioni potevo su di loro e sulla conformazione dell'albero casa"...

 

"quel gran figlio.... lo vuole distruggere vero?... e tutti loro?"

 

"dal momento che tu non riuscivi, ha dato a me l'incarico di trovare un argomento su cui fare leva, per convincerli a spostarsi"...

 

"jake... loro non si sposteranno... questa.."

 

"si lo so Grace... è la loro casa... in un modo a noi sconosciuto... l'ho capito solo ieri notte... e adesso devo trovare il modo di risolvere la situazione... devo parlare con Mo'at e Eytukan... "

 

"Jake... Neytiri..."

 

"si Grace... lo so... ma sono uno di loro ormai... e devo difendere il mio popolo... anche se questo dovesse voler dire perderla..."

 

... continua...

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Siii.. è bellissimo!! Non voglio rovinarti la scena, sei bravissima!

Scrivo una piccola scena d'intermezzo. :)

 

Norm

Sentii un lamento provenire dai corpi dormienti, era Grace. Controllai subito, preoccupato, che i valori fossero ottimali.

 

Tutto apposto.

 

Chissà che cos'era successo....

 

"Ancora a sognare ad occhi aperti?" - Mi chiese Trudy

"Già e allora?!" - Risposi.

"Davvero preferisci un mondo blu? Guardati attorno.. siamo gli unici su Pandora ad essere liberi da ogni cosa. Al mio capo sta antipatico il Quaricth, ci lascia liberi di fare quel che vogliamo.. ha nostalgia di casa.. e Grace non mi sembra un cattivo capo. Fossi in te me la godrei..."

"Tu non capisci la magia di questo posto, stai zitta."

"No! Ti sbagli.. non capisco perchè sei così triste, sembri ossessionato. Io.. sono sicura che tu sei diverso. Non sei una persona invidiosa, perchè.. come mai continui a guardare male Jake?"

"Non lo guardo male."

"Si. Ce ne siamo accorti tutti!"

"Devo controllare i suoi valori, a proposito."

"Dovresti controllare il tuo umore., mi ricordo appena sei arrivato.. Pandora ti faceva sognare.. proprio perchè ora siamo su Pandora e la via del sogno è stata aperta, dovresti essere felice. Invece sei solo... invidioso ed egoista." - Disse andandosene.

 

Effettivamente era vero.. cosa gli era successo? Pandora lo aveva assorbito, studiare non era stato difficile, ma piuttosto un'interessante lettura. L'avevano scelto proprio per il suo entusiasmo, gli avevano persino detto, visto il numero di soldati che chiedeva di tornare a casa.

 

Restò a pensare a ciò che Jake aveva raccontato. Lui era come un foglio bianco.

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Il colonnello colpì il suo avversario sotto il naso, spaccandogli le labbra.

 

"Avanti, ragazzo. In piedi! I na'vi non hanno pietà." "... E nemmeno io."

 

C'era qualcosa nel colonnello, un odio atroce ed accecante. La rabbia gli scombussolava le viscere ogni trenta secondi, ma obbligava i suoi uomini a combattere corpo a corpo con lui una volta alla settimana. I poveretti ormai si erano inventati di tutto, dalla boxe al kung-fu.. eppure il generale restava sempre in piedi. Sembrava indistruttibile.

 

"Coraggio soldato, fatti avanti." - Disse scrioccandosi le dita.

 

Un altro soldato si fece avanti, gigante per l'altezza, possente per la corporatura. Sorrise al colonnello, lui poteva batterlo. O così pensava.

 

"Ah, sei quello nuovo? Dicono che giochi sporco."

"Questo lo dicono i perdenti..."

"Mi piace. Fatti sotto."

 

Il colosso non fece niente, lasciò all'avversario la prima mossa... ed il colonnello capì che doveva aver steso molti uomini, ma decise ugualmente di continuare. Nessuno l'aveva mai sconfitto, nessun umano, per l'esattezza. Chi poteva mai essere quel soldato per sconfiggerlo?

 

Iniziarono a fronteggiarsi come due pugili. Il gigante era veloce, ma il colonnello per ogni colpo che incassava, ne restituiva due. Poi il gigante giocò sporco.

 

"Quel na'vi era proprio un morto di fame, se ha sprecato le sue frecce per un umano rinsecchito e non per della grassa selvaggina.." - Disse, lasciando intuire che il colonnello non era un buon soldato, se si era lasciato colpire dalla freccia tremante di chi soffre la fame.

 

Il colonnello perse la calma, colpì troppo in fretta ed il gigante lo fece finire al tappeto. In fondo era un uomo d'azione, non era preparato agli attacchi psicologici.

 

"Bene soldato.. ti voglio nel mio protone." - Disse il colonnello stupito dal gesto.

Il gigante però continuò a parlare in modo arrogante - "Ah.. un'offerta dal colonnello imbattuto, quello che non perde mai! Se sulla Terra sapessero che persino un cadetto ha più esperienza.."

 

Quartich allora perse la pazienza. Anche se non sembrava, lui non perdeva mai l'autocontrollo. Aveva appena offerto qualcosa di inaudito ed era solo stato sbeffeggiato ed umiliato... ed ora quel che sarebbe capitato al soldato, era solo affar suo.

 

Si rimise in piedi.

 

"Il combattimento è finito." - Disse l'avversario.

"Il combattimento finisce quando lo dico io, soldato e non è finito."

 

L'avversario iniziò a spaventarsi.. negli occhi del colonnello c'era una luce strana.

 

Si rimisero in posizione, ma dopo i pugni iniziali, il colonnello girò il braccio del soldato sino a spezzarlo. Le sue urla si persero presto in gemiti e lacrime.

 

"I na'vi non sono cannibali e non mangiano gli uomini, soldato. Prima di venire su Pandora non hai studiato la scheda sui na'vi?"

 

Gli altri soldati assistettero ammutoliti.

 

"Nessuno mi ha mai sconfitto, nessun uomo. Il na'vi che mi ha fatto questa ferita è ancora vivo solo perchè i pelleblu sono tutti uguali e per tanto così, si fa prima a sterminarli tutti."

 

Poi si voltò verso gli altri. "Che fate lì? Sull'attenti! Portate il cadetto in infermeria ed appena guarisce, lo voglio su un volo diretto verso la Terra. Su Pandora non c'è spazio per gli arrivisti e per chi appena può ti pugnala alle spalle."

 

 

 

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Faccio un piccolo scorcio sulla vita dei predatori; dato che non ho molta fantasia non me la sento di continuare la storia :wub:

 

 

"La vita su Pandora non si interrompe mai. Le notti non sono mai troppo buie e gli animali notturni sono moltissimi, soprattutto i predatori con la loro visione ad infrarossi perfetta. Le prede non sono mai al sicuro e devono stare sempre allerta. Due lune e il grande pianeta Polyphemus sullo sfondo crepuscolare di Pandora, troneggiavano silenziose e incantevoli.

Un enorme Palulukan si aggirava nel suo vastissimo territorio e aveva fiutato una preda molto lontana. Con la sua mole imponente di muscoli cominciò a correre agile tra la foresta e le sue insidie, verso il proprio obbiettivo. Era uno Yerik, una delle prede preferite dei Na’Vi. Silenziosamente e in modo quasi invisibile, il grande cacciatore notturno, si avvicinò all’ignaro animale e con un enorme balzo, gli fu sopra. Lo Yerik non ebbe scampo e neanche il tempo di accorgersi di quello che gli stava succedendo. Il Palulukan aveva il suo bottino e in poco tempo la divorò. Un piccolo branco di Nantang aveva fiutato l’animale, ma il Palulukan era arrivato per primo, e a loro rimaneva solo la carcassa, che finirono di sbranarla.

Anche Toruk era intento nella caccia e il suo bersaglio erano gli Ikran di montagna che vivono sui Monti Hallelujah. Veloce e imponente, nessuno può tenergli testa, con un morso della sua mandibola è in grado di sventrare un Banshee in due. Quindi tutti gli stanno lontani, ma lui, Toruk, è veloce, troppo veloce, anche se gli Ikran cercano di scappare. Avvistato un gruppo, ci si lanciò contro in picchiata. Fu un attimo, gli animali di dispersero subito, ma un forte lamento, oltre alle grida di terrore e allarme, si alzò. Il grande predatore teneva tra le fauci la sua preda e si allontanò. Lui è il signore dei cieli, se vedi la sua ombra, sarà l’ultima cosa che vedrai.

La notte stava per completare il suo ciclo e il giorno lo stava per iniziare. Tra poco il grande cerchio luminoso di Alpha Centauri B avrebbe fatto il suo ingresso solenne tra il cielo di Pandora."

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  • 2 settimane dopo...

mi spiace se ultimamente non sono molto presente... purtroppo ho una montagna di lavoro...

 

però cercherò di essere più costante...

 

proseguo... spero piaccia come pare sia stato fino ad ora...

 

________________________________________________________________________________________________

 

salire lungo la struttura dell'albero casa, non è difficile, una volta presa la giusta dimestichezza, ed essere alti tre metri, di sicuro è un vantaggio in più, ma questa volta, mi sembra una fatica immensa,... infinita...

 

continuo ad arrampicarmi senza entusiasmo, nell'intento inconscio di ritardare l'inevitabile,... passo dopo passo... e purtroppo alla fine giungo alla mia meta...

 

Mo'at e Eytukan, sono lì, di fronte a me...

Eytukan non pare adirato... più che altro sorpreso... per un istante mi illudo che così sarà più facile affrontare la discussione...

 

"Mo'at... Eytukan... ma aysmuk..." i loro sguardi si posano su di me... sono felici e sereni... e io mi sento morire dentro... " devo parlarvi di una cosa molto importante e grave"...

 

i due sguardi ora si fanno più cupi e preoccupati...

 

"parla, Jake, ti ascoltiamo"

 

ascoltano le mie parole, impietriti... come freddati nell'animo da una pugnalata che non si aspettavano, e io mi sento l'assassino...

 

Comincio a parlare... pronunciare ogni singola parola, è uno sforzo immenso... non mi interrompono,... mi lasciano spiegare tutta la storia,... ora cerco egoisticamente di giustificare le mie azioni, per un attimo mi sembra di scorgere nello sguardo di Eytukan, una scintilla di comprensione... ma probabilmente mi sbaglio.

 

"Jake... sei sicuro che quanto dici avverrà veramente?"...

 

mi sorprende... non ha fatto alcun accenno a quanto ho detto... si preoccupa solo della vita del suo popolo... ma non credo che finirà così semplicemente...

 

"Eytukan... si... ne sono sicuro... purtroppo il loro capo è un pazzo... e me ne sono reso conto troppo tardi... non si fermerà finchè non vi avrà allontanati o uccisi... vi prego... siamo tutti in pericolo,... fidatevi di me... "

 

pronuncio queste ultime parole e mi sento morire, mi rendo conto che ho appena commesso un grave errore... la loro fiducia... ho osato chiedere ancora la loro fiducia... una cosa che ormai, hanno chiaramente capito, non è tenuta in grande considerazione dalla gente del cielo...

 

"vi prego di perdonarmi, se non vi ho messo subito al corrente di tutto... solo ora mi rendo conto che Neytiri aveva ragione... la gente del cielo non vede... e io, fino a ieri, credevo di essere diverso da loro... di aver imparato a sentire l'anima del popolo... di aver imparato a capire ciò che è importante, ma non era così..."

 

cala un silenzio irreale... su pandora la foresta non è mai silenziosa... ma oggi sembra che l'intero pianeta si sia zittito per ascoltare le parole che Eytukan o Mo'at, pronunceranno contro il mio tradimento...

 

attendo come un bambino la punizione che mi verrà data... attendo quelle parole che so, mi esilieranno da quel popolo che ora sento mio, ma che per stupido egoismo, probabilmente perderò.

 

e la mia mente realizza in pochi istanti tutto ciò che dovrò lasciare... questo mondo, la sua gente, il calore della famiglia che da tempo mi mancava...

 

Tommy... ci dovevi essere tu qui... forse questo casino non sarebbe successo...

 

penso a Neytiri... e mi sento il cuore schiacciato da un macigno... ho tradito quanto di più prezioso mi ha donato... il suo amore... cerco il suo sguardo, e mi rendo conto che non la vedo...

 

senza rendermi conto di quanto "stona" questa mia domanda, chiedo...

 

"dov'è Neytiri?"...

 

lo sguardo di Mo'at si rivolge a me... non riesco a comprenderne lo stato d'animo, anche se credo di intuirlo...

 

"mia figlia stà parlando con Tsu'tey..."

 

la sua voce è distaccata, monotona, ma non è fredda... mi concede solo queste parole... poi ricomincia a parlare con Eytukan... l'argomento è chiaro,... non comprendo tutto ciò che si dicono... ma non discutono animatamente... mi appare evidente tutta la loro saggezza...

 

"Jake Sully"... Mo'at mi distoglie dai miei pensieri... e ho la sensazione che, solo pronunciando a quel modo il mio nome, abbia voluto riprendere le distanze...

 

"tu hai tradito il popolo... il tuo popolo... hai ingannato tutti noi con le tue false parole di amicizia, e hai tradito mia figlia, che ti ha donato il suo amore..."

 

mi si ferma per un istante il cuore... mi sento morire per le imminenti parole di esilio che stà per pronunciare...

 

"ma mia figlia aveva visto giusto dentro di te... il tuo vero cuore è forte... e ha saputo guidardi con coraggio ad affrontare i tuoi errori"...

 

una vampata di calore mi sale fino al collo... mi sento mancare l'aria...

 

"tu sei un Omaticaya adesso... e hai saputo dimostrare che ne hai compreso l'importanza ma soprattutto il valore e lo spirito... ci vuole coraggio per affrontare e rivelare i propri errori, e tu hai scelto di farlo per proteggere il tuo popolo."

 

vorrei piangere... credo... ma ho una tale mescolanza di emozioni che mi pervadono che non so come sfogarle... mi sembra di esplodere... euforia... gioia... angoscia... dolore... rimorso... riconoscenza... stò per impazzire.... le lacrime che verso in un pianto silenzioso, non leniscono il mio dolore...

 

"jake...."

 

la voce di Eytukan mi salva dal turbinio delle mie emozioni, e sentire la sua mano posarsi sulla mia spalla, mi calma...

 

"ora il tuo popolo ha bisogno di te... e il tuo cuore dovrà dimostrare di essere ancora forte e sincero..."

 

comprendo immediatamente a cosa si riferisce... Neytiri...

per qualche istante non ci avevo pensato... travolto com'ero dalle emozioni che ho appena vissuto...

 

"raggiungiamo mia figlia e Tsu'tey,... devono sapere del pericolo imminente... e poi decideremo come agire..."

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Era notte fonda e Quartich restò a fissare lo schermo del suo computer a lungo.

 

Nessuna risposta. Nessuna risposta nemmeno oggi, nè ieri, nè l'altro ieri... non ricordava neppure quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che l'aveva sentita.

..perchè un tempo lei si faceva sentire spesso. Sì, c'era stato un tempo in cui lei gli parlava... della sua vita, dei sogni, degli impegni ed i pensieri. Poi, aveva iniziato a non parlare più di niente, a voler solo ascoltare.. ed adesso tutto ciò che restava di lei era il silenzio. Perchè?

 

Quartich sapeva di non essere una persona perfetta, nè la dolcezza era tra le sue doti.. ma perchè a distanza di anni luce, lei non trovava ancora il coraggio di dirgli cosa era successo? Andava bene qualsiasi cosa... purchè sapesse che fosse viva.

 

La Terra era pericolosa, anche Pandora lo era.. ma la Terra poteva ucciderti con lo smog o con un proiettile. La vita media si aggirava intorno ad i trent'anni.

 

Un rimescolio all'altezza dello stomaco distrasse Quartich dai suoi pensieri.

 

Perchè doveva esserle successo qualcosa per forza? Non poteva semplicemente essersi stancata di cliccare tasti dietro ad una tastiera?!

 

Il portatile finì per terra... con lo schermo distrutto.

 

Che aspettasse tutto il tempo che vuole, pensò e poi disse ad alta voce, quasi fosse una promessa "Chiederò ad un vecchio amico dell'FBI di dirmi che cosa stai facendo ed al tuo posto, io spererei che qui su Pandora io ci rimetta le penne!"

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e vado avanti...

 

_______________________________________________________________________________________________

 

"grace!..."

 

quella voce... è come un sato al cuore... in un istante rivivo un'emozione che da tempo era

sopita... messa da parte per fare spazio a interi mesi di ricerche, studi, esperimenti... ma che

mai potrei dimenticare...

 

riesco solo a pronunciare uno striminzito "N’deh"...

 

"allora è vero che sei tornata..."

 

"si... Mo'at ha acconsentito che io tornassi... ma non è merito mio"

 

"si... lo so... ho sentito... Jake si chiama vero?... le voci corrono nella foresta..."

 

il suo viso è ancora più dolce di quello che mi ricordavo... è nel contempo virile ma insieme

paterno... pieno di calore... era questo che mi aveva fatto innamorare di lui... è stato l'unico a

riuscire a far breccia in questo cuore di scienziata... miseria.... ho dovuto fare un viaggio di 6

anni luce per trovare qualcuno che mi desse queste emozioni...

 

"e tu... come stai Grace?... da quando... lo sai... dall'incidente alla scuola, non ho più avuto

tue notizie..."

 

"bene... si insomma... il lavoro, gli allievi da addestrare, i campioni da analizzare... giusto

ieri ho trovato una nuova specie di... "

 

"sei sempre la solita... non sei cambiata per nulla"... un sorriso velato si dipinse sul suo volto

"sempre a pensare alle tue ricerche"...

 

divento rossa come una liceale al primo appuntamento, e mi sento sciocca... mi rendo conto che ho

sempre fatto così... ho sempre usato il mio lavoro per nascondermi dalle emozioni e per evitare di

restare coinvolta nelle relazioni... ma con N'deh è diverso... non ho mai avuto problemi a

lasciarmi andare, e adesso che lo rivedo dopo tanto tempo, mi accorgo di quanto - veramente - il

suo affetto mi sia mancato in questi ultimi tempi.

 

"lo so... ma in fondo è anche questo che ti è sempre piaciuto di me... no?..."

 

"si... è vero..."

 

un breve, lungo, interminabile attimo di silenzio... non so che fare... odio questi momenti! odio

non avere il controllo della situazione... potrei riavvicinarmi a lui... si.. perchè no?... però

non voglio soffrire ancora se le cose dovessero di nuovo andare male... e dato che tra la pace e

la guerra tra noi e questa gente ci sono Quaritch e Selfridge... le probabilità che vada tutto in

malora sono tante...

però... magari... e se andasse tutto a posto?...

 

"N'deh!..."

 

una voce di donna... mi riporta alla realtà...

 

"non ti trovavo più... vieni... il popolo si stà radunando"...

 

è una giovane cacciatrice... e anche molto forte... si capisce... non da qualche segno

particolare, ma è un'insieme di aspetti... le movenze sicure, il tono deciso...

 

"sono subito con te... vai avanti..."

 

N'deh si rivolge a me... il suo sguardo è molto eloquente... vorrebbe spiegare... dirmi quanto gli

dispiaccia... ma non serve... lo so... troppo tempo divisi... e lui a differenza di me, ha deciso

di seguire il corso della natura e di creare una famiglia... e mi meraviglio... sono contenta per

lui... e, stentando un sorriso di circostanza, lo anticipo...

 

"è molto bella... e fortunata anche... spero veramente che siate felici"...

 

"Grace... io..."

 

"non serve... ho già capito... ed è giusto così..."

 

"grazie Grace..."

 

è un abbraccio dolce quello che ci unisce per qualche istante,... un dolce, amaro epilogo della

nostra storia... vorrei trattenere quella emozione più a lungo, ma in distanza la voce di Eytukan

squilla sopra le altre, e ci chiama a raccolta.

 

"andiamo N'deh... temo che ci saranno notizie non buone"...

 

"che vuoi dire Grace?"...

 

"ne parliamo dopo... ora andiamo"

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mi ha sempre fatto un certo effetto la solennità con cui si presentano al popolo sia Eytukan che Mo'at... lei - in fondo - dal momento che rappresenta la parte spirituale del popolo, è quasi ovvio che la si veda in modo "sacro"... ma Eytukan... lui è un guerriero... ci si aspetterebbe solo un simbolo di imponenza e forza... invece, quando si ha a che fare con loro, si ha la sensazione che il mondo "rallenti", quasi a onorare le loro persone.

 

dietro di loro vedo anche Jake... lo sguardo non è triste come mi aspettavo... e adesso che ci faccio caso, nemmeno Mo'at e Eytukan sembrano adirati... piuttosto molto preoccupati... e ne hanno un valido motivo.

però non vedo Neytiri... e adesso che lo noto, nemmeno Tsu'tey... ed è molto strano, perchè data la loro importanza in questo clan, sono sempre presenti quando ci sono questioni importanti da discutere.

 

"ascoltate miei fratelli... un grave pericolo incombe su di noi... la gente del cielo stà venendo qui, e vogliono la nostra terra... vogliono scavare per prendere le pietre che sono nella terra, e per fare questo distruggeranno il nostro alberocasa..."

 

un mormorio di stupore e di paura si leva tra la folla, e anche se so di essere dalla loro parte, mi sento in colpa per quello che la mia gente sta per fare a questo popolo meraviglioso

 

"Jake, ci ha avvisato del pericolo... lui era stato mandato tra noi per convincerci ad abbandonare la nostra terra, ma ha avuto il coraggio di rifiutarsi e di scegliere di difendere il suo popolo... e noi faremo altrettanto!!

la gente del cielo vuole la terra dove noi viviamo, e noi potremmo anche dividerla con loro, ma abbiamo già provato a fidarci di loro... e quello che abbiamo raccolto si traduce in una parola sola... bugia... quindi ora dobbiamo decidere cosa fare... Jake dice che può provare a fermarli, ma io non credo che avrà successo... lui è forte, ma la gente del cielo è numerosa, e non vede..."

 

"Ma sempur!!.. ma sa'nok!!!... ting mikyun!!!"

 

è Neytiri... sbuca dalla foresta assieme a Tsu'tey, e ha un'espressione terrorizzata... sconvolta... e anche lui è stranito... e per scuotere Tsu'tey, ci vuole qualche cosa di grosso...

 

"ascoltatemi... la gente del cielo è vicina!... hanno appena distrutto gli alberi delle voci.... arrivano con le loro grandi macchine... abbiamo provato a fermarli, ma ci hanno assalito..."

 

è un pianto che trasuda disperazione e angoscia quello in cui scoppia Neytiri... e non c'è nulla nella storia umana che possa darci un metro con cui misurare il dolore che stà provando lei.

sulla terra ci sono state guerre, interi massacri, ma nulla si può paragonare a questo... è come perdere due volte la stessa persona cara... intere genìe di persone care... prima fisicamente e poi anche il loro ricordo, la loro presenza...

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"jake... stanno distruggendo tutto... ma perchè?!..."

 

ho una morsa che mi stà stritolando il cuore, e un nodo alla gola che non mi lascia parlare...

 

"ma ite..."

 

Mo'at... lei... mi stà salvando per la seconda volta...

 

"la gente del cielo stà venendo qui per distruggere la nostra casa... e jake ci ha avvertito... ha scelto di difendere noi... te... rinnegando la gente che lo aveva mandato contro di noi..."

 

lo sguardo di Neytiri si volge a me... ed è incredulo...

 

"Jake... tu sapevi?... tu sapevi di questo?!"

 

"Neytiri, io ho cercato di dirtelo, ma... avevo paura di perderti... di perdere tutti voi... ed ero sicuro di poter controllare la mia gente, ma mi sono sbagliato... e ora quello che ho cercato di evitare si stà avverando"...

 

"ma tu sapevi!!!... tu dovevi..."

 

"ma ite!!!..."

 

la voce di Eytukan tuona altisonante...

 

"ciò che è passato ora non è più!... ciò che è stato non deve essere ricordato... quello che importa ora, è il bene del tuo popolo... e se ora sappiamo quello che stà per succedere è solo grazie a Jake..."

 

vorrei ringraziarlo per il tentativo, ma il male che ho fatto a lei non può essere perdonato solo per imposizione... e so che la sua fiducia in me è stata completamete devastata da questa mia falsità... e ora più che mai sento crescere dentro di me l'odio per la razza a cui appartengo, accecata dalla sete di potere e di possesso, incapace di comprendere la bellezza e la sacralità del vivere in armonia con la natura e con gli altri... li odio... e il mio primo desiderio è di distruggerli... tutti..., ma poi mi rendo conto che, anche nel mio odio, mi sto lasciando guidare dalla mia parte umana... quella che vorrei estirpare anche da me... e mi ritrovo a pentirmi dei miei pensieri... ma qualche cosa la devo fare!

 

"Neytiri... non c'è nulla che io possa fare... ti ho mentito... avrei voluto dirtelo tante volte... ma... il coraggio che tu hai visto in me, mi è sempre venuto meno di fronte a quello che provo per te... io ti ho amato... io amo te più della mia vita stessa... e se sarà necessario donarla per far si che voi viviate, sarò ben felice di farlo... ma ti prego... non pensare che tutto quello che di bello c'è stato tra di noi sia falso... non lo è... è quanto di più vero e sincero io posso provare... e anche tu lo sai... noi ci siamo uniti... e attraverso il legame, abbiamo sentito l'uno le emozioni dell'altro... e nacevano dal profondo di noi... sono vere Neytiri... come vero è l'amore che ho per te e per questo popolo... che ora è il mio... e difenderò fino alla morte"...

 

Il suo sguardo... posso percepire il suo conflitto interiore... sento la lotta tra il suo desiderio di perdonarmi, il suo risentimento e l'amore che ha per me... e aspetto il verdetto...

 

"Jake... ho paura... che faremo? che sarà del NOSTRO popolo?"

 

La sua espressione è eloquente... e provo un'emozione incontenibile... provo una rinnovata energia al solo pensiero di far parte di un popolo così meraviglioso... capace di perdonare un torto subito e di darti ancora fiduca se dimostri di esserne degno...

 

"Non ti preoccupare Neytiri... vedrai che troverò una soluzione... riuscirò a convincerli a desistere... oppure ci difenderemo..."

 

di fronte a me c'è anche Tsu'tey... me ne ero quasi scordato... e ad essere sincero, sono più in imbarazzo ad affrontare lui che Neytiri...

 

"Tsu'tey... fratello... devo parlare anche a te... non voglio che ci siano altre menzogne nella mia vita..."

 

Ma dal modo in cui mi guarda capisco che è già al corrente di tutto...

 

"Jake... ho già parlato io con Tsu'tey... ora anche lui sa di noi."

 

"fratello... mi dispiace...io..."

 

la sua risposta è decisa... ma non sembra ostile...

 

"non parlare ora... ci sono cose più importanti da affrontare"

 

non l'ha presa bene, è chiaro... ma ancora una volta questa gente mi sorprende... il bene comune è sempre posto prima di tutto... e solo un vero saggio sa gestire le sue emozioni... e il mio rispetto per lui ora è veramente cresciuto... sarà sicuramente un capo degno di tale nome... molto di più di quanto potrei essere io...

 

"jake... vieni... è importante"

 

"cosa c'è Grace..."

 

"è Trudy... dice che Quaritch sta movimentando le forze..."

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  • 3 settimane dopo...

Pufff...! Questa era bella. Improvvisamente la posta del colonnello venne intasata. Ricevette pure una comunicazione dal suo superiore, che lo pregava di non infrangere il regolamento (questa è una missione interplanetaria pacifica: mai interrompere i contatti a meno che non ci sia un motivo inevitabile) e lasciava sott'intendere un "non vogliamo paparazzi tra i piedi."

 

Lo stomaco del colonnello cedette. La sua mente era più silenziosa di uno di quei bellissimi deserti che tanto amava.

 

Ah.. ricordò vagamente... ha diritto ad una quota mensile del mio stipendio.

 

Un barlume di lucidità.

 

Se avesse coinvolto la stampa, sarei stato licenziato.

 

.. il ritorno della grinta, finalmente?

 

Lesse quelle parole... le rilesse più volte. Cosa mai erano le parole? Erano vere o false? Sincere o interessate? Fosse esistito un modo per eliminarle, per capire l'intento dell'altra persona.

 

Notò con irritazione, che la donna non aveva aspettato la fine del mese per chiamare il suo posto di lavoro.. nonostante lo avesse scritto nero su bianco.

 

La Terra. Lo smog, il caos, gli attentati, la freddezza delle persone. La Terra... ormai era solo un ricordo sbiadito. Stava bene, lì.. su Pandora. Poteva uccidere chiunque, purchè non ci fossero testimoni. Si toccò la cicatrice sulla faccia... ma erano veloci, quelli là. Non morivano facilmente. Gli piaceva stare lì... ad ammazzare la gente. Sulla Terra non si poteva uccidere nessuno, almeno non senza ritorsioni. Qui no, qui gli ometti blu erano pacifici. Non attaccavano, se non li attaccavi.

 

Guardò fuori dalla finestra. Ciò che era stata quella donna, non lo ricordava più bene. Troppa confusione.. la sua famiglia e la sua non famiglia, i suoi amici ed i suoi non amici, i suoi progetti a lungo termine ed il suo disprezzo, le sue parole e le sue controparole. L'aveva anche sposata, alla fine e non aveva mai ricevuto un ringraziamento, solo critiche su critiche. Da lei. Da tutti.

 

Era giovane allora, aveva ancora del tenero. Era sempre stato una persona pratica, ma all'epoca subiva il fascino delle illusioni... e forse anche adesso, non era forse un'illusione questo mondo blu? Il blu è il colore del cielo. Sulla Terra non esiste niente di blu. Il blu è proibito, anche se tutti ne parlano.

 

Per questo odiava Pandora. Odiava ed amava Pandora. Era irreale, era illogico.. eppure era più reale di quel mondo grigio e verde in cui era cresciuto. Gli ometti blu erano piu' reali di lei e persino meno pericolosi.

 

Non si può sparare ai propri pensieri... e gli piaceva stare lì, in pace. Non c'era nulla da capire a Pandora, il vuoto assoluto.

 

... poi un sorriso sarcastico gli si dipinse sul volto. Il suo stomaco ebbe un palpito di vita.

 

"Non mi sembra che tu sia venuta qui, carissima... ci sono così poche infermiere qui, che accetterebbero persino un disabile..." e tacque, pensando alla falsità di chi ti ritorce contro i tuoi stessi pensieri.. ed a quel tizio insopportabile, quell'idiota che giocava ad Avatar.. Jake. L'avevano accettato solo per i suoi geni.

 

Dopodichè distrusse la scrivania col taglio della mano. Se pure un disabile lo faceva, perchè lei no???

 

Il solito vice si avvicinò alla porta, per nulla preoccupato.

 

"Problemi?"

"No, stavo facendo un po' di esercizio. Ho ordinato una scrivania in metallo tre mesi fa.. perchè mi portate sempre questa in legno?!!"

"Ordini dello psicologo, il legno ricorda la Terra. Questa è come una colonia extramondo, non tutti possono viverci senza impazzire."

"Ah si? E perchè lo psicologo non vieta anche i discorsi sulla fantascienza?!?!"

"Guardi che pure io ho divorziato da mia moglie. Questo posto fa schifo a tutti, ma deve prenderla con filosofia. Il blu è rilassante."

"....... lei è uno di quelli che non ha passato il test psicologico e che è stato accettato lo stesso, vero?"

 

 

 

 

 

XD questo personaggio è troppo comico, mi sa che lo bistratterò sempre XD anche se, esistesse realmente.. sarebbe veramente un problema O_O

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Basta.

 

Prese il telefono e chiese di Jake.

 

Lo fecero aspettare dieci minuti.

 

Poi un quarto d'ora.

 

Poi gli dissero che Jake rispondeva al telefono solo per le questioni importanti.

 

La sua missione da spia non era importante, forse?!!!

 

Cercarono di spiegargli che non c'era modo di interrompere l'operazione, che altrimenti si potevano rischiare danni cerebrali... bla bla.

 

Jake aveva dato la sua parola e non l'aveva mantenuta.

Si era fidato di lui.

L'aveva privilegiato.

Aveva sopportato i suoi modi da abitante del Kansas (o di dovunque fosse).

 

Adesso BASTA.

 

Non poteva star lì ad aspettare tutta la vita una soluzione pacifica. Così non era una cosa importante??? Ah! I video.

 

Si avvicinò al registratore per guardare gli ultimi... stranamente non parlava più di quella ragazza e di quel Tsuequalcosa, perchè?

 

Che stava succedendo?

 

Voleva fregare a lui?

 

No, forse non aveva capito... nessuno poteva fregarlo, nessuno.

(...ed anche se fosse, non sarebbe restato in vita a lungo da poter essere ricordato come qualcuno...). Il tempo delle parole era finito, erano passati mesi ormai.

 

Uscì, diretto all'ufficio del direttore RDA.

 

Avrebbe tinto di rosso, quel blu nauseante... falso... e bugiardo come le splendide illusioni sole sanno essere!

 

.. ma sentì l'avviso di un messaggio indirizzato a lui e così, si fermò a leggerlo per qualche minuto.

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Non era sempre stato così il generale Miles. Un tempo aveva amato. Aveva amato una persona falsa. Una donna che l'aveva persuaso di amarlo, ma che in realtà stava con lui soltanto perchè le faceva comodo. E lui era ingenuo.. proteggeva tutti, per questo si era fatto strada nell'esercito. Si fidava ciecamente dei suoi compagni ed ancor più di chi amava.

 

Ma che c'è da dire? E' la solita storia.

 

Adesso quella donna lo aveva minacciato. Lui aveva fatto delle follie per lei, che l'esercito non consentiva.. e lei avrebbe riferito tutto, se lui non avesse interrotto la richiesta di divorzio. Quale richiesta ridicola, dopo mesi e mesi di silenzio... ma con chi credeva di aver a che fare.. quella donna? Credeva forse che lui fosse una persona triste e sola, che avesse paura della solitudine? Lui era nato solo, lo era sempre stato. Non era la solitudine a spaventarlo, ma i nemici che non si possono uccidere. La falsità. La crudeltà delle persone. Da giovane il mondo era diviso in nemici ed amici.. ma adesso anche gli amici erano falsi, erano nemici invisibili e la cosa lo mandava in confusione.

 

Eppure.. eppure.......... lo stomaco ribolliva, le tempie scoppiavano..... eppure.

 

Eh, si.. eppure.

 

Eppure lui non avrebbe fatto niente contro di lei. Mai. Mai in tutta la sua vita avrebbe fatto una cosa simile. Per la prima volta nella sua vita avrebbe seguito il consiglio che gli aveva dato quel tizio, quello con cui aveva parlato.. il suo compagno d'armi... avrebbe sopportato impassibile. Non avrebbe piu' permesso a quella donna di vincere. Alla falsità di vincere. Se voleva continuare la salita al potere, purtroppo doveva imparare a combattere anche questi nemici invisibili.. o non avrebbe mai lasciato il semplice rango di colonnello.

 

Era ora di evolversi.

 

Ed a proposito di nemici invisibili.. quel Jake.. poteva essere uno di loro... era tempo di controllare che cosa stava succedendo su Pandora.

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  • 1 mese dopo...

Flashback.

 

Jake aveva in mano la lettera dell'esercito. La guardava come se fosse fuoco vivo, ma erano i suoi occhi a bruciare. Era disabile e solo. Solo.

 

Suo padre era morto anni prima, di malattia. Una malattia che si era estesa in modo fulimante. Erano passati anni da allora, mesi e mesi quanta la polvere su quella città... eppure ogni volta, il suo pensiero correva lì. Ogni volta che era spaventato, triste, solo e poteva contare solo sulle sue forze, Jake.. si, anche Jake chiamava suo padre, nella sua mente... e quella debolezza lo faceva piangere silenziosamente. Il lento atroce dolore del silenzio.

 

La sedia a rotelle, come se non bastasse, aveva iniziato a rovinarsi e proprio in quel momento, si era rotta una stecca. Dannazione! Si fece male tentando di aggiustarla e buttò la lettera per terra.

 

Chi aveva sulla Terra? Chi c'era lì per lui? L'appartamento era buio.

 

Un sorriso amaro si dipinse sul suo viso, sua madre anche lei non c'era piu'. Era ancora viva, ma non si poteva piu' chiamare madre. Quante volte gli era capitato di chiederle aiuto, almeno durante la convalescenza o di aspettarsi un minimo aiuto, un gesto d'affetto. Ricordava solo stizza, così tanta che pareva fosse sempre sul punto di strozzarsi... ed adesso, dov'era? Era andata via.

 

Ricordava ancora quel giorno, in cui le bugie durate mesi crollarono come castelli di carta. Anche quel giorno, lasciò un segno... uno indelebile nel cuore. Aveva imparato a non chiederle aiuto, ma purtroppo... non aveva imparato a non provare nulla per lei.

 

Era andata via perchè non riusciva piu' a convivere pacificamente con suo fratello, ma ora lui era morto e Jake poteva andare su Pandora al suo posto e lei non c'era. Era piu' felice lì, a fingere di non avere una famiglia, ad accudire una cugina di 40 anni.

 

Jake si accorse di avere la maglietta sporca di sangue. Sangue... la mano... il taglio era piu' profondo del previsto, ma invece di curarla, restò a guardarla... come intontito.

 

La cruda verità lo colpì in pieno.

 

Era solo.

 

Non c'era nessuno a fasciargli la mano. Nemmeno la sua famiglia.

 

Chi mai aveva sulla Terra?

 

Suo padre era morto, sua madre non gli voleva bene. Suo fratello era morto. La sua ultima ex si era sposata ed aveva due figli, molto amati. Che cosa voleva trovare ancora lì?

 

Guardò la lettera per terra... e non pensò a niente, non formulò nessuna decisione.

 

Non era una lettera qualsiasi, era un regalo.

 

Sentì di essere fortunato, sentì quasi dentro di sè le voci di tutte le altre persone che come lui si sentivano sole al mondo, senza un rifugio in cui tornare, un posto da chiamare casa....

 

Chiuse gli occhi.... e quando li riaprì, non era lo stesso Jake di prima... era un Jake solo... un Jake che su questo mondo non aveva piu' niente da perdere e che avrebbe cercato la sua ragione di vita tra le lontane stelle blu.

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Il mondo era già finito e Jake non aveva potuto dire una parola. Il mondo era finito e non c'era nient'altro da dire.

 

Per quanto continuasse a guardare sua madre, non poteva vedere altro che un'estranea.

 

Il mondo era finito.

 

Era triste. Era stanco.

 

Era stanco di tutta quella cenere attorno a lui, poteva sentirne persino il gusto. Da quando suo padre era morto, il mondo era finito. Per quanto lavasse le sue mani, la cenere restava. Per quanto provasse a cambiare vestiti, ne restavano sempre intrisi.

 

Il mondo era finito e non c'era altro da dire, pensò Jake.. allontanandosi da quella casa.

 

Da qualche parte, in lui stava già nascendo lenta una nuova forza, la libertà di lasciare la Terra come solo chi non ha piu' legami può fare. I lati negativi dei rapporti umani, erano scomparsi. Adesso poteva trarne solo vantaggio... ma faceva ancora male, la cenere l'avrebbe raggiunto col vento, sino a che glielo avrebbe permesso... ed oggi era troppo stanco per addentrarsi nella vita controvento, oggi... avrebbe solo contemplato la sua vita danzare nella cenere.

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  • 2 settimane dopo...

Il criosonno durava circa sei anni, a questo Jake era pronto ed in ogni caso non sarebbe invecchiato. Si era sempre chiesto cosa voleva dire andare in coma... era come dormire?

... O come svenire? E se fosse stato come morire?

 

Degluttì sospirando e disse di essere pronto ad i medici.

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Di pomeriggio, perciò decisi di non restare a casa... sempre per evitare i contatti ed anche se il cielo non era dei migliori, decisi di uscire. Il mio amico non c'era oppure era impegnato, non ricordo bene.. alla fine però ho deciso di andare alla stazione e mentre ci stavo andando, mi sono ritrovato di fronte la ragazza di cui mi ha parlato molto ed un po' perchè stavo andando lì, un po' perchè ormai sapevo che mi avrebbe chiesto di seguirla, ho continuato ad andare in quella direzione. Come al solito però XD dopo un po' ho iniziato a sentirmi ridicolo, anche perchè mi aveva notato e mi guardava incuriosita.. e così ho deciso di svoltare vicino ai binari per andare nella nuova libreria che hanno aperto, però anche lei ha avuto la stessa idea! Che strano, ho pensato, vabbè, avrò più cose da riferire.

 

E così ho iniziato a guardare la libreria, che però si è rivelata essere molto piccola e per tre quarti piena di fucili strani, anche di sughero... ?! Così ho pensato di chiedere qualcosa che di sicuro mancava, cioè il reparto fantascienza, perchè iniziavo a sentirmi un po' in soggezione, anche perchè eravamo gli unici clienti: un ragazzo che da uno sguardo sconsolato alla merce, una ragazza che guarda il ragazzo ed il commesso che guarda entrambi xD ... però il reparto di fantascienza c'era!!! Ed il commesso si avvicina per mostrarmi un libro, sotto gli occhi di questa ragazza sempre piu' incuriosita.. mentre il cellulare inizia a pesare in tasca, il mio amico si starà chiedendo che cosa sta facendo, perchè non glielo dico, che cosa mi è sembrato che stesse pensando e cose del genere. Il libro è l'Accademia dei sogni di William Gibson, con una copertina nuova ed orribile... mi dice che è il libro di un autore fantastico ed io rispondo entusiasta che è il mio scrittore preferito, però l'ho già letto.

 

Insomma, finalmente riesco a trovare una scusa per andarmene e riferire tutto al mio amico, lasciando da parte l'imbarazzo di un possibile suo interessamento alla fantascienza, quando mi accorgo che non posso andare lontano :-/ perchè ha iniziato a piovere e non ho l'ombrello... e questa ragazza esce pure lei ed ad un certo punto dice al cellulare che non ha due ombrelli, io penso che sia una scenetta idiota da fare, però effettivamente, se vado a casa sotto la pioggia, poi mi ammalo.. e poi non mi va di tornare a casa, perciò mi lascio convincere da uno spirito d'avventura che non ho e decido di aspettare che smetta di piovere dentro la libreria, che ci da ospitalità.

 

La libreria però si trasforma, acquisisce un piano e c'è anche una donna un po' anziana ed un nonnetto costretto a letto.. io apro la finestra e vedo la pioggia che lentamente si trasforma in neve. Un senso di sconforto mi pervade, prima potevo andare via anche con la pioggia, volendo.. ma con la neve?? Con la neve non si può. Che idea stupida ho avuto, penso... restare bloccato qui, con questa tipa con cui non dovrei nemmeno parlare ed il mio amico che sta morendo di curiosità, ma avrebbe potuto capire che stavo parlando con lui (se lo avessi chiamato al cellulare) e non mi pareva il caso di affrettare l'evoluzione delle cose. La donna si avvicina preoccupata, pensando che fosse il nonnetto che alzatosi, si era sporto troppo e così chiudo la finestra e la ragazza si riavvicina.

 

Poi il sogno cambia, come sempre.. come da un po' di tempo a questa parte. La neve diventa una bufera nordica, che con la città in cui abito adesso non c'entra nulla... ed ho stranamente la mia vecchia cavia peruviana qui con me, anche se prima non c'era e nella realtà ormai sono passati anni da quando era con me. La ragazza cambia, non è piu' quella di cui parla il mio amico, ma nel sogno ovviamente non me ne accorgo. Iniziamo a parlare di cose che non ricordo, come se andassimo molto d'accordo ed iniziamo ad accarezzare distrattamente la cavia anche perchè nel trasportino non ci sta comoda, ma si sente il suono deciso di campane e la bufera impazza là fuori... la cavia inizia a scalpitare e sfugge dalle carezze del ragazzo, si rintana vicino a me. Sta tremando e ha paura, chiude gli occhi e li riapre e trema. Gli sussurro di stare calmo, "Va tutto bene.. shhh... non avere paura.", dico che ci sono io lì vicino.. che sono solo le campane, che non sta succedendo niente... ma dopo un po', qualcos'altro succede.

 

Non è vero che va tutto bene, non ho idea di che cosa stia succedendo.. non ci sono chiese lì vicino, da dove vengono le campane? Perchè nevica a primavera, qui dove abito? Perchè parlo con quella sconosciuta?

 

E la cavia lascia il posto ad una persona con gli occhi grandi, di cui però non abbiamo paura (come se fosse normale che gli animali si possano trasformare in persone, come nei manga -.-') chiede a quella ragazzo se baciava sempre quell'uomo.. e nei suoi occhi si vedono immagini riflesse.. che non partono da immagini reali, si vedono appunto le immagini di una chiesa!!! E poi la visione prende vita, la vedo anche io... siamo nel passato, in Giappone.. stanno suonando le campane, perchè c'è una monaca che è stato affrancata dai voti, ma il suo tempio non è famoso e viene accusata di strani crimini.. forse c'è un uomo, ma non lo vedo e stanno per giustiziarla, ma lei lotterà... ad un certo punto non vedo piu' niente, perchè il dottore mi sveglia... e mi resta questo senso di inquietudine, di fatalità... più le grida di un uccello strano fuori dalla finestra.

 

"Benvenuto su Pandora. Come si sente?"

"..."

"E' pronto per questa nuova avventura?"

 

... le campane hanno suonato. La sua ex moglie.. era lei o no? Ed era lui... quell'uomo nell'ombra nel passato?

 

"Si sente bene?"

 

"Si, certo... vorrei un po' d'acqua."

 

"A volte durante il criosonno capita di sognare delle luci confuse, lei ha sognato qualcosa?"

 

"No, non ho.... non ho sognato niente, grazie. Ho solo sete."

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