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Un sogno che non è un sogno


Maya
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Ormai è passato un bel po’ di tempo dalla prima uscita di Avatar al cinema… e c’erano molti motivi per andare a vederlo: il lancio del 3D, un regista esperto, il focus sulla vita Na’vi, la nuova tecnologia di pilotare, attenzione, addirittura pilotare un avatar! Non bisogna mai tralasciare l’appello della fantascienza, che vanta ancora come fedeli, coloro che dopo aver iniziato a sognare con Star Trek non si sono più accontentati della Terra… Forse è qualcosa di così semplice, che ora non lo ricordate più… ma sono certa che eravate insieme ad i vostri amici e che, prima di tutto, non volevate sprecare il biglietto per andare a vedere un film dozzinale.

 

 

 

Così, se siete tornati qui e state leggendo quest’articolo, ormai avrete capito che ciò che vi ha colpito di più è stato il sogno che non è un sogno. Un’avventura finita quando Jake ha chiuso gli occhi ed iniziata quando l’avatar li ha aperti, ma cos’è un Avatar? Quanto è irreale ciò che sente e quanto è vero ciò che prova? Pochi giorni e Jake capisce di essere rinato, perché l’uomo è ciò che è dentro… quel piccolo potenziale che si manifesta nelle occasioni della vita, più comunemente detto carattere. Mettete un uomo in difficoltà e vedrete con quanta fatica perdona le cattiverie ed ignora l’odio, ma date a quello stesso uomo un po’ di calore e vedrete davvero chi è.

 

 

 

Nessuno ci aveva parlato di quel sogno, non sapevamo che ci avrebbe travolti. Quasi nessuno, penso, era preparato a restare affascinato dalla sinfonia della storia, che con semplicità ha unito temi controversi e toccanti, forse noti, ma mai ascoltati. Il sogno che non è un sogno. Fuori dal cinema, abbiamo iniziato a notare i fiori, ci è tornata voglia di andare in campeggio.. e per una volta i nostri amici ci sono bastati, ma ora vorremmo vedere il sequel… perché in qualche modo stiamo tornando alla realtà. E quel che vediamo non ci piace. Abbiamo tanti amici che su facebook si limitano a guardare. Vediamo per strada gruppi di ragazzi vestiti uguali, a volte persino dello stesso colore. Ci accorgiamo che la società che stavamo lasciando alle spalle, non ci ha mai abbandonato, ma è sempre stata vicina, addirittura infiltrandosi tra i nostri amici ed a questo punto non possiamo più ignorarla.

 

 

 

La chiamata è giunta anche per noi, il mondo non è più responsabilità di “altri”, ma nostra. Avatar ci ha fatto vedere cose che avevamo dimenticato o che non sapevamo esprimere.. ed adesso che iniziano a mancarci, non dobbiamo limitarci soltanto ad aspettare. In qualche modo, dobbiamo ricreare anche noi questo sogno che non è un sogno, ma è realtà.

 

 

 

E’ facile parlare di politica internazionale, quando nel piccolo si lasciano gli animali alla mercé delle macchine, che tanto “ci si pensa dopo” e magari in qualche cassetto c’è ancora la bandiera della pace, da attaccare al balcone. Facile criticare il razzismo, quando si vive in un gruppo chiuso da anni a facce nuove. Facile puntare il dito contro la tv, ignorando che se la nostra vita finisse in un talk show potremmo tranquillamente puntare il dito contro noi stessi con la stessa grinta. E’ facile, anzi, semplice non pensare.

 

 

 

Non vivremo mai tra piante blu e le nostre montagne non voleranno mai… ma possiamo ricreare quel sogno, ci basta diventare il cambiamento che vogliamo vedere negli altri. Jake si è arruolato perché un uomo con due gambe lo avrebbe saputo fare… ma ha finito col salvare un mondo intero, perché era ciò che voleva fare lui. Per troppo tempo il rancore ha guidato gli uomini, che nel silenzio e nella paura hanno messo in piedi una società così… creiamo una piccola onda e lasciamo che si propaghi, creandone altre. Un detto europeo dice che la guerra fredda sia iniziata perché un uomo a colazione si sia visto negare i biscotti.

 

 

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Buon giorno,

 

bell'articolo e ... che tempismo. Rivedendo Avatar in questi giorni ho meditato sul mio desiderio di andarmene ... in realtà quello che non funziona è il contesto contemporaneo che non va non tanto il fatto di dove vivo.

Tanto per fare un esempio, se fossi un Na'vi vivrei nel clan in armonia con il mondo che mi circonda. Per quanto mi riguarda non penso che se me ne andassi cambierebbe nella sostanza la mia vita e soprattutto trovare ciò che (volontariamente o involontariamente) cerco (penso sia l'equilibrio uomo-natura ...).

L'ultima crisi economica mondiale non ha insegnato nulla: siamo tutti consapevoli che questo tenore di vita non è sostenibile a lungo termine (e forse neppure a medio o breve....) ma sono veramente pochi quelli che fanno qualcosa per invertire questa "tendenza" al consumo con lo sfruttamento incontrollato ....

Non voglio attaccare la "tecnologia" che considero utilissima ma il suo sfruttamento per il mero profitto.... è un pò come avere un bosco pieno di alberi: posso sfruttarlo tagliando in maniera selezionata gli alberi ma nello stesso tempo ne devo piantarne degli altri altrimenti in poco tempo non ci sarà più un bosco o peggio potrebbe non essere più possibile ri-generalo in quanto si è distrutto un ecosistema che manteneva suolo e piante in armonia (come p.e. la desertificazione ...).

Condivido nel fatto che avatar ci abbia dato un sogno che poi non lo è (in pratica ci ha fatto prendere coscienza in che mondo viviamo) e condivido che occorre darsi da fare e dare l'esempio: se collettivamente non appoggiamo o disapproviamo certi comportamenti o usi, questi cambieranno.

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un articolo bellissimo, sorella... le tue parole sono così drammaticamente vere che non posso che darti piena ragione...

 

Avatar ha cambiato in qualche modo le persone...ma si sa... la "magia" non può durare per sempre, e abituati come siamo alle novità, abbiamo bisogno di qualcosa di "nuovo", di stimolante...

ma c'è una cosa in cui credo: credo che se sono rimaste delle persone qui, o se altre sncora si iscrivono, è perchè in loro il messaggio di questo film ha lasciato un segno che, almeno per me, non se ne andrà tanto facilmente.

 

Ma non sto parlando del fatto "oh guarda che bello il film, gli effetti speciali, i na'vi!"

per quanto affascinante, creativo, bellissimo sia quel nuovo universo blu, esso non rimarrà per sempre, e il suo impatto scemerà.

 

No, io parlo di ciò che va oltre i film, molto più forte e molto più violento, se così possiamo dire...

Quella cosa che, come hai detto tu, ha mosso qualcosa nelle persone che hanno saputo cogliere, la cui anima e cuore erano aperti a ricevere questo forte messaggio.

Parlo per esperienza personale, mi sono sentita spaesata...

Non so se avete mai provato quel senso di "sento una chiamata, vorrei fare qualcosa ma non so COME e da dove iniziare e ho paura di sbagliare, di sentirmi solo, di sentirmi attaccato dagli altri, di non essere abbastanza forte e determinaro, di sentirmi fuori luogo e fuori tempo..."

 

In questi casi, è così facile, così "invitante" chiudere gli occhi e ignorare semplicemente questa chiamata...

ma sta proprio qui la prima prova che una persona deve affrontare, una scelta... come successe proprio a Jake ed è uno, forse il piu importante dei messaggi di cameron:

 

"sceglierò di impegnarmi, superando la paura, consapevole che la strada sarà in salita ma con la forza nel cuore e la speranza, la certezza, di un mondo migliore...

oppure sceglierò di chiudere gli occhi, davanti ad un mondo che ha bisogno di noi, che ha bisogno di ME, davanti ad un mondo che sta morendo piano piano sotto i miei stessi impassibili occhi..."

 

 

 

grazie per l'articolo ma tsmukè

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Grazie a tutti :)

 

Io credo che dobbiamo impegnarci a migliorare il nostro piccolo mondo, perchè più diventiamo tecnologici, più abbiamo modo di migliorarci, ma anche molta più pigrizia! Le parole stanno perdendo e questo è gravissimo.... noi diamo per scontato che parlare in un forum sia una cosa banale, ma non lo è!! Anzi, molte persone non hanno voglia di dire la loro, nè di proporre nulla e questo è molto triste.... quindi non molliamo! Dalle piccole cose, si ottengono grandi cose ^^

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Complimenti per questa riflessione,credo sia proprio per questo che persone "metropolitane" hanno cominciato a notare la terra sotto gli strati decennali di asfalto,questa è già una conquista nonché la cosa più bella che ha lasciato questo film.

Sono convinto che quasi tutti nel profondo possediamo quella particolare vibrazione che se stimolata dal richiamo della nostro pianeta risponde in qualche maniera,sta a noi sentirlo ed esserne consci .

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Ormai è passato un bel po’ di tempo dalla prima uscita di Avatar al cinema… e c’erano molti motivi per andare a vederlo: il lancio del 3D, un regista esperto, il focus sulla vita Na’vi, la nuova tecnologia di pilotare, attenzione, addirittura pilotare un avatar! Non bisogna mai tralasciare l’appello della fantascienza, che vanta ancora come fedeli, coloro che dopo aver iniziato a sognare con Star Trek non si sono più accontentati della Terra… Forse è qualcosa di così semplice, che ora non lo ricordate più… ma sono certa che eravate insieme ad i vostri amici e che, prima di tutto, non volevate sprecare il biglietto per andare a vedere un film dozzinale.

 

 

 

Così, se siete tornati qui e state leggendo quest’articolo, ormai avrete capito che ciò che vi ha colpito di più è stato il sogno che non è un sogno. Un’avventura finita quando Jake ha chiuso gli occhi ed iniziata quando l’avatar li ha aperti, ma cos’è un Avatar? Quanto è irreale ciò che sente e quanto è vero ciò che prova? Pochi giorni e Jake capisce di essere rinato, perché l’uomo è ciò che è dentro… quel piccolo potenziale che si manifesta nelle occasioni della vita, più comunemente detto carattere. Mettete un uomo in difficoltà e vedrete con quanta fatica perdona le cattiverie ed ignora l’odio, ma date a quello stesso uomo un po’ di calore e vedrete davvero chi è.

 

 

 

Nessuno ci aveva parlato di quel sogno, non sapevamo che ci avrebbe travolti. Quasi nessuno, penso, era preparato a restare affascinato dalla sinfonia della storia, che con semplicità ha unito temi controversi e toccanti, forse noti, ma mai ascoltati. Il sogno che non è un sogno. Fuori dal cinema, abbiamo iniziato a notare i fiori, ci è tornata voglia di andare in campeggio.. e per una volta i nostri amici ci sono bastati, ma ora vorremmo vedere il sequel… perché in qualche modo stiamo tornando alla realtà. E quel che vediamo non ci piace. Abbiamo tanti amici che su facebook si limitano a guardare. Vediamo per strada gruppi di ragazzi vestiti uguali, a volte persino dello stesso colore. Ci accorgiamo che la società che stavamo lasciando alle spalle, non ci ha mai abbandonato, ma è sempre stata vicina, addirittura infiltrandosi tra i nostri amici ed a questo punto non possiamo più ignorarla.

 

 

 

La chiamata è giunta anche per noi, il mondo non è più responsabilità di “altri”, ma nostra. Avatar ci ha fatto vedere cose che avevamo dimenticato o che non sapevamo esprimere.. ed adesso che iniziano a mancarci, non dobbiamo limitarci soltanto ad aspettare. In qualche modo, dobbiamo ricreare anche noi questo sogno che non è un sogno, ma è realtà.

 

 

 

E’ facile parlare di politica internazionale, quando nel piccolo si lasciano gli animali alla mercé delle macchine, che tanto “ci si pensa dopo” e magari in qualche cassetto c’è ancora la bandiera della pace, da attaccare al balcone. Facile criticare il razzismo, quando si vive in un gruppo chiuso da anni a facce nuove. Facile puntare il dito contro la tv, ignorando che se la nostra vita finisse in un talk show potremmo tranquillamente puntare il dito contro noi stessi con la stessa grinta. E’ facile, anzi, semplice non pensare.

 

 

 

Non vivremo mai tra piante blu e le nostre montagne non voleranno mai… ma possiamo ricreare quel sogno, ci basta diventare il cambiamento che vogliamo vedere negli altri. Jake si è arruolato perché un uomo con due gambe lo avrebbe saputo fare… ma ha finito col salvare un mondo intero, perché era ciò che voleva fare lui. Per troppo tempo il rancore ha guidato gli uomini, che nel silenzio e nella paura hanno messo in piedi una società così… creiamo una piccola onda e lasciamo che si propaghi, creandone altre. Un detto europeo dice che la guerra fredda sia iniziata perché un uomo a colazione si sia visto negare i biscotti.

 

 

 

 

Bellissimo articolo Sorella mi ci sno fermat ora a leggerlo e l'ho trovato davvero scritto con il Cuore,complimenti.

Come dice sempre Jake ad Avatar "E come ogni sogno,prima o poi ti devi svegliare..." Ed ora è il nostro turno,è il turno di noi umani occuparci di far rivivere un sogno,anche se sarà ardua,e tortuosa la strada da percorrere per portare fieri la bandiera conscritto"SONO UMANO" dobbiamo tentarci,ora in pochi la possono sventolare ed essere fieri di dire "SI IO PROTEGGO ED AIUTO IL MIO MONDO!" Siamo rimasti in pochi! Ma come un sassolino nell'acqua causa molte onde spero con tutto il cuore che il nostro piccolo sassolino riesca a formare sempre più onde senza mai fermarsi,solo quando l'uomo avrà compreso il vero significato di RISPETTARE LA VITA ALTRUI potrà essere fiero di essere chiamato UMANO.

[trad=Che Eywa sia con te sorella!]Eywa ngahu tsmuke! [/trad]

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Mi ha fatto davvero piacere leggere questa bellissima riflessione! 😊

Posso solamente concordare con tutto quello che hai scritto, e il mio augurio è che queste parole possano uscire da questo forum e raggiungere tutte quelle persone che ancora oggi, anche se hanno visto il film, non hanno recepito il messaggio in esso contenuto (e io ne conosco di persone così.......).

Cameron è riuscito stimolare in modo quasi "violento" (in senso buono) quei sentimenti che erano nascosti dentro molti di noi, ed a cambiarci in modo significativo.

Purtroppo penso che non tutte le persone hanno la predisposizione per recepire questo tipo di messaggi, ed è per questo che ancora non lo hanno sentito nel modo giusto.

Perciò penso che la soluzione sia soltanto una: INSISTERE, INSISTERE, INSISTERE!!!

Prima o poi qualcuno si sveglierà!

 

Complimenti vivissimi per il tuo articolo, e per il meritato punteggio di reputazione che ti sei guadagnata! 😃

Continua così! 😊

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Questa tua riflessione ricorda parecchio le molte parole scritte dagli utenti nelle prime settimane dopo le prime visioni del film.

Riesco a trovare quella profondità riflessiva che era così tangibile all'inizio ma che poi, ovviamente, si è tramutata in altro di più razionale e meno intenso.

 

Hai scritto delle bellissime parole, ma questo lo hanno detto tutti, rileggendole ho rivissuto le emozioni di un non lontano passato, un passato che sto cercando di riportare qui nel presente.

Grazie per le tue parole, grazie per tenere viva la filosofia di un film che è diventata una filosofia di pensiero per molti di noi.

 

 

Eywa ngahu

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