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UN PIANETA VAGANTE


mara
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Ciao a tutti ..A seguito della richiesta fattami da Tanhi nella chat ho trovato in un bollettino che ricevo da un osservatorio sito nella mia zona (Osservatorio Astronomico Galileo Galilei di Suno (No)www.apan.it la notizia riguardante un pianeta vagante (probabilmente) nello spazio:

Mi scuso per la mancanza della foto, peraltro solo di fantasia, che non sono riuscita a copiare

 

UN PIANETA VAGANTE NELL’OCCHIO DELL’ESO

 

Rappresentazione artistica del pianeta

 

L'osservazione di un

 

probabile pianeta che non

 

orbita intorno a una stella

 

ma è associato a un

 

peculiare flusso di stelle

 

giovani a 100 anni luce da

 

noi apre nuove possibilità di

 

studio sulla composizione e

 

sull'origine di questo tipo di

 

oggetti celesti: potrebbero

 

essere stati espulsi da un

 

sistema planetario o essere

 

addirittura nane brune, le

 

"stelle mancate" di massa

 

molto piccola

 

Un pianeta vagante nello spazio interstellare, senza una stella intorno a cui orbitare, a soli 100 anni

 

luce da noi: l'hanno osservato alcuni astronomi del Very Large Telescope (VLT) dell’ESO e del

 

Canada-France-Hawaii Telescope, che scrivono un articolo in via di pubblicazione sulla rivista

 

"Astronomy & Astrophysics",

 

Possibili oggetti dello stesso tipo erano già noti. Tuttavia CFBDSIR2149 – questo il nome del pianeta –

 

ha una particolarità che rende l’osservazione estremamente significativa: appartiene a un gruppo

 

stellare in movimento, noto come l’Associazione di AB Doradus, il più vicino a noi tra quelli del suo

 

tipo. Finora infatti l’individuazione di pianeti vaganti non era mai stata accompagnata da una

 

determinazione della loro età, né di conseguenza era stato possibile dire se si trattasse di autentici

 

pianeti oppure di nane brune (le cosiddette stelle mancate, dotate di una massa maggiore di quella di

 

un pianeta ma minore di quella del Sole).

 

Nel caso di CFBDSIR2149, invece, la prossimità con l’Associazione di AB Doradus (

 

 

AB Doradus

 

Moving Group

 

 

 

) permette di dedurre che il pianeta si sia formato insieme con le stelle e abbia pertanto

 

la stessa età (anche se esiste – ammettono gli astronomi – una piccola probabilità che l’associazione

 

sia frutto del caso). Questo consente anche di ricavare una stima della sua temperatura, pari a circa

 

430 gradi celsius, della sua massa, pari a 4-7 volte la massa di Giove, nonché della composizione

 

dell’atmosfera che lo circonda, atmosfera che può essere studiata in grande dettaglio proprio grazie

 

alla mancanza di una stella brillante nei dintorni. Le osservazioni spettroscopiche mostrano righe di

 

assorbimento tipiche delle nane di classe spettrale T, ovvero in corrispondenza del monossido di

 

carbonio, dell'acqua e del metano. Per quanto riguarda l'età, i modelli consentono di stabilire che

 

l'oggetto si è formato tra 20 e 200 milioni di anni fa.

 

Ma quale potrebbe essere l'origine di questi pianeti vaganti? La teoria più accreditata è che si siano

 

formati come pianeti “normali”, successivamente espulsi dall’orbita, oppure come singoli oggetti

 

stellari, come le nane brune, dotate di massa non sufficiente a innescare i processi di fusione

 

nucleare. In questo secondo caso, si tratterebbe di oggetti che si trovano all’estremo inferiore della

 

scala dimensionale delle stelle o delle stelle mancate.

 

“Osservare i pianeti intorno alle loro stelle è un po’ come cercare di vedere un lucciola a un centimetro

 

dalla superficie di un faro”, ha commentato Philippe Delorme, dell’Istituto di planetologia e di

 

Astrofisica di Grenoble, e del CNRS/Università “Joseph Fourier”, primo autore del nuovo studio,

 

“Questo oggetto vagante vicino ha offerto l’opportunità di studiare la ‘lucciola’ con grande dettaglio,

 

senza l’abbagliante luce del faro”

 

Si tratta di un’osservazione importante, che può aiutare a sapere di più sui meccanismi che portano un

 

pianeta a essere espulso da un sistema planetario o su come oggetti molto leggeri possano originarsi

 

dal processo di formazione planetario.

 

“Saranno necessari ulteriori studi per confermare o per smentire che nel caso di CFBDSIR2149 si

 

tratti effettivamente di un pianeta vagante”, ha concluso Delorme. “Questo oggetto potrebbe essere

 

utilizzato come riferimento per comprendere la fisica di tutti gli esopianeti simili che potranno essere

 

scoperti da futuri sistemi di osservazione ad alto contrasto, tra cui lo strumento SPHERE che sarà

 

installato sul VLT”.

 

Fonte: Rivista Le Scienze

 

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