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La natura nella letteratura


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Nel leggerla mi scorreva davanti agli occhi lo scenario descritto nella poesia: il mare, il vento che scorre sulla sabbia, e il tramonto.......

E ovviamente concordo anche con la parafrasi e il paragone delle ondicelle con la forma delle ciglia e del sorriso di una donna.

Ottimo direi! 😊

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Eccomi di nuovo in questa sezione che grazie a voi sta diventando ricca di poesie bellissime e interessanti commenti! Ciò mi fa molto piacere e mi incoraggia ad andare avanti!!! :-) Perciò ecco a voi un pezzetto di quella tragedia immortale e bellissima che è Romeo e Giulietta del famosissimo William Shakespeare. Tenete conto che fino a qualche settimana fa non avevo mai letto l'opera per l'intero e presa dalla curiosità ho comprato il libro... consiglio a chi non l'ha ancora fatto di leggerla perché tratta dell'amore, quello vero, assoluto, totalizzante, capace di varcare qualsiasi barriera.

 

Quella che vi riporto è la scena seconda del secondo atto, quando Romeo si reca nel giardino su cui si affaccia il balcone di Giulietta.

 

Quale luce irrompe da quella finestra lassù?

È l'oriente, e Giulietta è il sole.

Sorgi, vivido sole, e uccidi l'invidiosa luna

già malata e pallida di rabbia

poiché tu di tanto la superi in bellezza.

Non essere la sua ancella, poiché la luna è invidiosa.

La sua veste virginale è di un colore verde scialbo,

che piace soltanto agli sciocchi. Gettala via!

È la mia donna! Il mio amore!

Se soltanto sapesse di esserlo!

Parla e nulla dice. Come mai?

E' il suo sguardo a parlare per lei e a lui risponderò.

No, sono troppo audace, non si rivolge a me;

Due delle più belle stelle del cielo devono essere state attirate altrove

e hanno pregato gli occhi di lei di scintillare nelle loro orbite

durante la loro assenza.

E se davvero gli occhi di lei, gli occhi del suo volto, fossero stelle?

Lo splendore del suo volto svilirebbe allora le stelle

come fa di una torcia la luce del giorno; i suoi occhi in cielo

brillerebbero tanto che gli uccelli si metterebbero a cantare,

credendo terminata la notte.

Guarda! Guarda come posa la guancia sulla mano!

Oh, fossi un guanto su quella mano

e potessi sfiorare quella guancia!

 

 

Anche Shakespeare ci mostra fino a che punto le similitudini, le metafore e qualsiasi riferimento alla natura renda sublime l'espressione della parola. In questo caso Romeo sta per compiere la sua dichiarazione d'amore e quale modo migliore di esprimerla se non paragonando la sua amata ad un sole nascente invidiato dalla luna, oppure confondendo lo splendore dei suoi occhi con quello di due stelle rubate al cielo? Una sensibilità di tipo naturalistico si intreccia con un romanticismo delicato e puro e ci ricorda che la bellezza si trova nelle meraviglie di cui ogni giorno possiamo godere, come il sole o le stelle.

Ciò di cui suono rimasta piacevolmente sorpresa è il modo in cui l'autore descrive i due innamorati e la loro passione. Dall'idea che mi ero fatta della tragedia mi immaginavo già la descrizione di Romeo come il più bello e il più valente tra i giovani veronesi e Giulietta come una donna bella e affascinante... impossibile pensare che i due non si sarebbero piaciuti! E invece mi sbagliavo! Romeo viene addirittura classificato come uno tra i tanti, un giovane di una bellezza comune, Giulietta invece come un'adoloscente schiva e frigida. Credo che ciò che l'autore ha voluto sottolineare sia, in primo luogo, che l'amore non ricerca un'ideale platonico di bellezza, l'amore ha le sue leggi e le sue scelte che non possono essere indagate oggettivamente; e in secondo luogo che non non ci sono barriere d'età per amare (Giulietta ha 14 anni!), né alcun tipo di ostacolo di matrice sociale e culturale. Se solo penso al fatto che è stata composta alla fine del 1500 mi viene da sorridere... quanto c'è di attuale in questa tragedia!

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Di nuovo complimenti per questa tua nuova pubblicazione!

E' incredibile vedere quanti testi di letteratura poetica e romanzesca sono stati scritti facendo riferimento e paragone alle bellezze naturali della nostra Gaia.

Anche Shakespeare ha fatto la sua parte, e questo testo che hai pubblicato è veramente ricco di amore.... per Giulietta...... ma, allo stesso tempo, anche per la natura! 😊

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Questa è una mia composizione!

L'ho chiamata:

 

LIBERTà

 

Vento che soffia

 

rami che scricchiolano

 

è il più forte dei richiami,

 

la natura aspetta

 

che tu la ami

 

aspetta che tu

 

ti liberi della tecnologia,

 

che ti tiene prigioniera

 

e come una guerriera

 

una pianta ti punta i suoi rami contro

 

e ti promette di proteggerti

 

da quel momento sta a te ascoltare cosa ti dice

 

e arrivare al punto di essere tutt'uno con lei

 

un tutt'uno con Madrenatura

 

per assaporare

 

la libertà

 

più pura.

 

 

Spero vi piaccia.. :) Commentatela e dite ciò che volete! :)

 

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Complimenti Uzbazur, innazitutto ti ringrazio per il tuo contributo, una poesia davvero bella!!!

 

Ed ora avrei una poesia da postare, stavolta non di un poeta famoso, ma una di mia produzione... sono un persona a cui piace molto scrivere ma il più delle volte tengo i miei pensieri per me... poco tempo fa invece ho scritto queste poche righe e rileggendole per caso mi sono sentita di condividerle con voi!

Il tema è ovviamente l'amore per la natura e per un tipo di paesaggio particolare che mi ha sempre molto affascinato, ovvero quello della foresta.

 

 

Verde

come quest'erba

così soffice

un pò umida ma

che importa...

la rugiada

produce in me un brivido

la terra si sfalda

fra le mie dita

e mi fa il solletico...

l'umidità

mi gonfia i capelli

nelle mie narici

il profumo bagnato

di ciò che è vivo...

Come non sentire

di questa corteccia

così ruvida al tatto

l'odore di anni di storia

e quasi a mo' premio

cadono lungo le sue pieghe

rivoli di resina

ambrata

che l'ornano quasi fossero

nastri di medaglie al valore...

mi appoggio

al suo tronco

e guardo in sù...

i rami si protendono

sempre più in alto

come a voler sfidare le cattedrali

si slanciano

verso l'infinito

ed io qui sotto

mi sento così piccola...

tra i rami il sole

fa la sua comparsa

delicatamente

scende fino a terra

con una miriade di raggi

scompone l'aria

e nulla è più come prima...

il verde si anima

di un bagliore di smeraldo

la resina

sembra oro colato

e io respiro...

gli odori

vengono fuori

in un tiepido tripudio

è la vita...

il calore

a poco a poco

si irradia dal terreno

lo sento sotto i piedi...

mi lascio cadere a terra

tra le radici contorte

di questo santuario

il sole ha raggiunto anche la mia pelle

che intanto

a poco a poco

si asciuga

le mie labbra riprendono colore

e un tepore avvolgente

mi fa chiudere gli occhi.

Precipito

in un' estasi

di sensazioni...

 

 

Che ne pensate? Fatemi sapere! ;-)

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Complimenti Wildlife! E' bellissima! 😊

Quando leggi una poesia, e riesci a sentire dentro di te quello che lo scrittore provava mentre la scriveva, vuol dire che chi l'ha scritta ha raggiunto in pieno l'obiettivo!

Ogni parola è in grado di farti provare le stesse emozioni e ricrea nella tua mente lo scenario descritto nel testo.

Già mi immaginavo a camminare in un bosco con la vegetazione ricoperta dalla rugiada, e respirando mi sentivo l'odore della corteccia di pino bagnata con la resina attacata sopra!

Che bella sensazione! 😃

Bravissima sorella!!! 😊

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@ Jake: Grazie mille per il tuo commento, sono contenta che ti abbia suscitato delle emozioni! A me la foresta ispira molto quindi se devo essere sincera non ci ho messo tantissimo per scriverla... le parole sono uscite con facilità! Grazie ancora per il tuo giudizio!
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Ma che bellissima opera Wild,sei una poetessa..complimenti vivissimi XD !

Ogni verso che leggevo mi faceva immaginare quello che con sapienza hai scritto,la capacità di descrivere le emozioni,le similitudini e l'ambientazione..outstanding,sei proprio portata a scrivere e si vede la sensibilità particolare che hai nei confronti della natura ! ;-)

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è bellissimissimissimaaaaaaaaaaaaaaa

mi sentivo dentro il bosco e riuscivo a immaginare ogni cosa, sei stata bravissima! tante persone possono pensare, ma non tutte riescono ad esprimere a parole certe emozioni...sei riuscita a descrivere un momento PERFETTO, chissà se mai riuscirò a viverlo ^^

 

complimenti ancora vivissimi, barva e brava!

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Complimenti Uzbazur, innazitutto ti ringrazio per il tuo contributo, una poesia davvero bella!!!

 

Ed ora avrei una poesia da postare, stavolta non di un poeta famoso, ma una di mia produzione... sono un persona a cui piace molto scrivere ma il più delle volte tengo i miei pensieri per me... poco tempo fa invece ho scritto queste poche righe e rileggendole per caso mi sono sentita di condividerle con voi!

Il tema è ovviamente l'amore per la natura e per un tipo di paesaggio particolare che mi ha sempre molto affascinato, ovvero quello della foresta.

 

 

Verde

come quest'erba

così soffice

un pò umida ma

che importa...

la rugiada

produce in me un brivido

la terra si sfalda

fra le mie dita

e mi fa il solletico...

l'umidità

mi gonfia i capelli

nelle mie narici

il profumo bagnato

di ciò che è vivo...

Come non sentire

di questa corteccia

così ruvida al tatto

l'odore di anni di storia

e quasi a mo' premio

cadono lungo le sue pieghe

rivoli di resina

ambrata

che l'ornano quasi fossero

nastri di medaglie al valore...

mi appoggio

al suo tronco

e guardo in sù...

i rami si protendono

sempre più in alto

come a voler sfidare le cattedrali

si slanciano

verso l'infinito

ed io qui sotto

mi sento così piccola...

tra i rami il sole

fa la sua comparsa

delicatamente

scende fino a terra

con una miriade di raggi

scompone l'aria

e nulla è più come prima...

il verde si anima

di un bagliore di smeraldo

la resina

sembra oro colato

e io respiro...

gli odori

vengono fuori

in un tiepido tripudio

è la vita...

il calore

a poco a poco

si irradia dal terreno

lo sento sotto i piedi...

mi lascio cadere a terra

tra le radici contorte

di questo santuario

il sole ha raggiunto anche la mia pelle

che intanto

a poco a poco

si asciuga

le mie labbra riprendono colore

e un tepore avvolgente

mi fa chiudere gli occhi.

Precipito

in un' estasi

di sensazioni...

 

 

Che ne pensate? Fatemi sapere! ;-)

 

I miei complimenti sorella! Bellissima Poesia! Mi ha fatto venire i brividi leggerla! Si vede che ami davvero tanto la natura,come tutti noi qui dentro ormai! Dobbiamo tenere saldo il nostro sentimento verso la nostra grande madre,e diffondere il messaggio fino a convertire anche coloro che non hanno ancora ricevuto lo sguardo ed il tocco di Eywa! Complimenti di nuovo! [trad=Che Eywa sia con te e ti protegga!]Eywa ngahu ma tsmuke ulte ngati hawnu![/trad]

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@ Simo: Grazie Simo apprezzo molto quello che hai detto e non posso che esserne lusingata davvero! Sono contenta che con queste righe tu sia rimasto coinvolto nelle situazioni e nelle sensazioni descritte... è il premio maggiore a cui chiunque provi a scrivere qualcosa dovrebbe aspirare! ;-)

 

@ Ikrana: Irayo ma tsmukè!!! Sono felice che ti sia piaciuta, si vede dal tuo commento molto enfatico! XD Il fatto che tu ti sia immedesimata in quello che ho cercato di esprimere mi ha dato molta soddisfazione!

 

@Uzbazur: Ti ringrazio molto, sono contenta che ciò che ho scritto ti abbia emozionato!

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So che magari questo non è il topic più adatto per ciò che sto per scrivere ma vi vorrei riportare lo stesso il testo di una canzone, a mio parere stupenda, sulla bellezza della natura intrecciata a domande esistenziali. E' così bella che il testo lo considero una vera e propria poesia, per questo ve lo propongo qui.

Si intitola " Impressioni di settembre " (1971) della Premiata Forneria Marconi, una gruppo progressive rock italiano che a partire dagli anni Settanta ebbe molto successo anche all'estero. La loro musica mixa in modo sapiente generi tra loro diversi come il jazz, il folk, il blues e tende a dare molta importanza alle parti strumentali, spesso improvvisate.

Molte sono state le cover di questa canzone, personalmente (oltre alla versione originale) vi consiglio quella dei Marlene Kuntz. Non mi resta che augurarvi buon ascolto e... fatemi sapere se vi è piaciuta!

 

Impressioni di settembre

Quante gocce di rugiada intorno a me

cerco il sole, ma non c'è.

Dorme ancora la campagna, forse no,

è sveglia, mi guarda, non so.

Già l'odore della terra, odor di grano

sale adagio verso me,

e la vita nel mio petto batte piano,

respiro la nebbia, penso a te.

Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là

sembra quasi un mare d'erba,

e leggero il mio pensiero vola e va

ho quasi paura che si perda...

Un cavallo tende il collo verso il prato

resta fermo come me.

Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito

respiro la nebbia, penso a te.

No, cosa sono, adesso non lo so,

sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.

No, cosa sono, adesso non lo so,

sono solo, solo il suono del mio passo.

e intanto il sole tra la nebbia filtra già

il giorno come sempre sarà.

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  • 3 settimane dopo...

Salve a tutti fratelli e sorelle! Oggi vi vorrei proporre una poesia del poeta romantico inglese George Gordon Byron (1788-1824). Caratterizzato da una grande sensibilità verso la natura, Byron viaggiò molto e addirittura si arruolò volontariamente per combattere nella guerra d'indipendenza della Grecia contro l'impero Ottomano. Un poeta impegnato quindi, ribelle e solitario che alimentò il mito del cosiddetto "Byronic hero".

La poesia che vi riporto ha come tema una delle grandi passioni del poeta, ovvero l'oceano.

 

Ondeggia, oceano

 

Ondeggia, oceano nella tua cupa

E azzurra immensità

A migliaia le navi ti percorrono invano;

L'uomo traccia sulla terra i confini,

Apportatori di sventure,

Ma il suo potere ha termine sulle coste,

Sulla distesa marina

I naufragi sono tutti opera tua,

È l'uomo da te vinto,

Simile ad una goccia di pioggia,

S'inabissa con un gorgoglio lamentoso,

Senza tomba, senza bara,

Senza rintocco funebre, ignoto.

Sui tuoi lidi sorsero imperi,

Contesi da tutti a te solo indifferenti

Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma, Cartagine?

Bagnavi le loro terre quando erano libere e potenti.

Poi vennero parecchi tiranni stranieri,

La loro rovina ridusse i regni in deserti;

Non così avvenne, per te, immortale e

Mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde;

Il tempo non lascia traccia

Sulla tua fronte azzurra.

Come ti ha visto l'alba della Creazione,

Così continui a essere mosso dal vento.

E io ti ho amato, Oceano,

E la gioia dei miei svaghi giovanili,

Era di farmi trasportare dalle onde

Come la tua schiuma;

Fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti,

Una vera delizia per me.

E se il mare freddo faceva paura agli altri,

A me dava gioia,

Perché ero come un figlio suo,

E mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine,

E giuravo sul suo nome, come ora.

Commento:

In questa poesia fuoriesce lo spirito individualista di Byron, il quale rifiuta i confini politici tracciati dall'uomo sentendoli come effimeri; infatti per quanto l'uomo possa affannarsi a reclamare il proprio dominio e con confini e con altre rivendicazioni, non può e non potrà mai mettersi al di sopra della natura, in quanto essa è la creatrice di tutto ciò che ciò che circonda e come tale compie il suo corso che per noi uomini è imprevedibile e oscuro.

Byron nei suoi viaggi per mare ritrova quella purezza, quell'essere incontaminato che caratterizza l'oceano, che fin dai primi giorni della creazione è sempre rimasto tale, mutando il proprio aspetto soltanto per l'ondeggiare dei flutti e non a causa di qualche intervento umano. (anche se oggi con tutte le sostanze chimiche che riversiamo nel mare non potremmo dire lo stesso! ).

Byron si dichiara figlio dell'oceano perché anch'egli si sente ribelle, selvaggio e soprattutto incorrotto da qualsiasi forma di prevaricazione, sia essa di natura politica (denuncia aspramente i regimi totalitari) o sociale (rifiuta il moralismo bigotto dell'epoca).

Pareri, opinioni, critiche... dite la vostra popolo!!!

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Bella poesia che ci proponi Wild,per chi come me ha viaggiato molto e tante volte si è trovato a pensare guardando l'immensa distesa blu che è il mare..è come riconoscersi in quei versi.. piccola riflessione:

non a caso la percentuale maggiore della superficie terrestre è quella degli oceani e sempre non a caso,il nostro pianeta è chiamato il pianeta blu ;-)

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Molto bella questa poesia! 😊

Mentre la leggevo, mi ha portato anche a riflettere su una cosa molto importante (che hai appunto commentato anche tu): il mare è l'elemento della natura che non è mai cambiato dal momento della creazione della Terra. E così sarà per sempre, nonostante negli ultimi secoli l'uomo non lo tratti con il dovuto rispetto. In ogni caso nessuno sarà mai in grado di portarcelo via.

Concordo anche con il resto della tua recensione. 😊

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  • 3 settimane dopo...

Salve popolo!!!

Mi scuso per il periodo di assenza causa impegni universitari ma sono tornata più accanita di prima! Infatti quello che oggi vi vorrei mostrare è la parte finale della "Critica della ragion pratica" del filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804), opera che tratta della morale nella quale si ricercano le condizioni a priori che permettono un agire valido universalmente. In parole povere si tratta di trovare una risposta all'interrogativo: cosa devo fare?

Il passo che vi riporto è interessante perché è un vero e proprio riconoscimento della dignità umana e del rispetto reciproco fra uomini nonché del rapporto che essi instaurano con la natura.

Secondo Kant infatti la realtà si presenta nella sua forma più alta sotto due aspetti: l'immensità del mondo fenomenico e l'infinitezza della coscienza umana. Sotto il primo aspetto l'uomo si riconosce nella sua piccolezza nei confronti della natura, sotto il secondo nell'indipendenza della legge morale.

Vi lascio alla lettura del passo, Kant sarà di sicuro più chiaro della sottoscritta!

 

 

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l’intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire al pianeta (un semplice punto nell’Universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall’animalità e anche dall’intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme ai fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all’infinito.

 

(I. Kant, Critica della ragion pratica, Laterza, Bari, 1974, pagg. 197-198)

 

L'uomo è quindi nel contempo creatura animale fatta di materia e spirito con una morale, è finito e infinito nello stesso tempo, la sua piccolezza fisica non annulla la sua grandezza di essere dotato di intelligenza, così come è vero pure il contrario. Ma qual'è il sentimento attorno a cui ruota la riflessione di Kant nel descrivere il rapporto uomo-natura? Si sta parlando del concetto di "sublime", che al contrario del concetto di bellezza, nasce dal conflitto fra sensibilità e ragione. Esso infatti ci fa sentire piccoli rispetto all'immensità della natura e indifesi verso la potenza delle sue forze scatenate ma questo dispiacere dell'immaginazione si accompagna ad un piacere della ragione: i temporali, i terremoti, le montagne più alte e gli strapiombi più scoscesi risvegliano nell'uomo il sentimento dell'infinito. Afferma Kant, il bello è ciò che è armonico, misurato; sublime è invece l'eccessivo, ciò che non è a misura d'uomo ma a sua dismisura... sono belle le aiuole di un giardino, sublimi le alte querce, bello il giorno, sublime la notte.

 

Qual'è il vostro parere in proposito? Vi riconoscete in quanto affermato oppure avete qualche critica da fare? In ogni caso sono curiosa di sapere la vostra opinione!!! ;-)

 

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Che argomento profondo ma allo stesso tempo accattivante hai estratto Wilde ;_) !

Mi trovo in accordo con le parole scritte da te e mi associo al pensiero filosofico di Kant,però a modo mio..nel senso che m'è capitato di pormi domande di cosa sono "Io" materialmente e spiritualmente in relazione a tutta la materia esistente,quindi Terra (inteso come pianeta) Universo,la Natura tutta e lo Spirito mio interiore.

In breve direi che agli inizi pensavo "me stesso" ..come un insieme,un agglomerato di atomi e materia dotato di coscienza alla mercé della natura e degli elementi.

Con il tempo invece ho come preso consapevolezza e percezione di tutto il creato intorno a me,ragion per cui,ogni qual volta che vedo le forze della natura,del nostro pianeta o più direttamente quando sono al Sole e sentendo il suo calore,la sua energia su di me e dentro di me..la sua luce di cui hanno beneficiato tutte le creature esistite sin dalla loro venuta al mondo..penso a quanta di questa energia è parte di me e compone gli atomi di cui sono/siamo fatti,allora mi sento parte integrante di tutto questo e nulla mi intimorisce più,anzi..mi inorgoglisce!

Spero di far intendere il mio pensiero nella maniera più "naturale" possibile perché è semplicemente quello che penso in merito ;-)

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Davvero una risposta profonda Simo, credo di aver capito cosa intendi e non posso che darti ragione! Il rapporto che ci lega alla natura infatti potrebbe essere definito come un continuo scambio di sensazioni e percezioni che amplifica la consapevolezza che noi abbiamo del nostro corpo, di ciò che è materiale e sensibile e di quello che è racchiuso al suo interno, spirituale e metafisico!
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  • 5 mesi dopo...

Salve a tutti popolo!

Ho finalmente avuto modo di riprendere in mano questa sezione sulla poesie e letteratura e lo faccio con piacere sperando che possiate apprezzare nuovi componimenti su quel tema che tanto ci sta cuore, cioè la natura e i suoi elementi.

Che ne dite di una bella poesia d'amore? Oggi ve ne propongo una di un famosissimo poeta contemporaneo, il cileno Pablo Neruda. Si intitola "Il tuo sorriso".

 

Toglimi il pane, se vuoi,

toglimi l’aria, ma

non togliermi il tuo sorriso.

 

Non togliermi la rosa,

la lancia che sgrani,

l’acqua che d’improvviso

scoppia nella tua gioia,

la repentina onda

d’argento che ti nasce.

 

Dura è la mia lotta e torno

con gli occhi stanchi,

a volte, d’aver visto

la terra che non cambia,

ma entrando il tuo sorriso

sale al cielo cercandomi

ed apre per me tutte

le porte della vita.

 

Amor mio, nell’ora

più oscura sgrana

il tuo sorriso, e se d’improvviso

vedi che il mio sangue macchia

le pietre della strada,

ridi, perché il tuo riso

sarà per le mie mani

come una spada fresca.

 

Vicino al mare, d’autunno,

il tuo riso deve innalzare

la sua cascata di spuma,

e in primavera, amore,

voglio il tuo riso come

il fiore che attendevo,

il fiore azzurro, la rosa

della mia patria sonora.

 

Riditela della notte,

del giorno, della luna,

riditela delle strade

contorte dell’isola,

riditela di questo rozzo

ragazzo che ti ama,

ma quando apro gli occhi

e quando li richiudo,

quando i miei passi vanno,

quando tornano i miei passi,

negami il pane, l’aria,

la luce, la primavera,

ma il tuo sorriso mai,

perché io ne morrei.

 

Cosa ne pensate? Romantica il giusto non è vero? Fatemi sapere i vostri pareri e mi raccomando, se avete belle poesie da postare, sia di autori noti sia di vostra produzione, non esitate a scriverle in questa sezione perché ne sarei felicissima! E non fate i timidi, suvvia! ;-)

Un abbraccio,

 

Wildlife

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