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L'aldilà dei Na'Vi


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http://avatar-italia.it/altro/old_uploads/2010/04/5d5eah-300x168.jpgLa morte... c'è chi la conosce e chi no, chi ne ha sentito parlare e chi l'ha vista... ma in fondo non è altro che una ferita che brucia, dilania e poi rimane sensibile negli anni a venire, indimenticabile nel cuore. Questo è la morte, un eterno mancato ritorno.

Sarebbe troppo semplicistico però, definirla solo in questo modo, perchè la morte è qualcosa che tormenta anche chi non ha mai perso nessuna persona cara... è infatti l'unica cosa al mondo che l'uomo non potrà mai studiare e catalogare, perciò è l'unica cosa in grado di spaventare qualsiasi uomo dal più giovane al più vecchio, dal più religioso al più ateo.

 

Noi uomini viviamo con questa inquietudine sin dalla nascita: cosa c'è dopo, cosa si può fare se mi trovo male, com'è il nulla, che mi succederà.. e se mi risveglio nella tomba, se sento le fiamme della cremazione?... e molto altro, nemmeno noi registriamo tutti i pensieri che formuliamo al riguardo. Talvolta invidiamo gli animali, ricordando un vecchio pensiero filosofico greco, che afferma che gli animali sanno che devono morire come gli uomini, ma al contrario di questi, ogni volta che lo ricordano, lo dimenticano.

 

Ecco.... noi siamo così... incatenati alle nostre emozioni e pensieri, quante paure ci ottenebrano la mente, ma la morte resterà sempre la più grande... però... però come sarebbe la nostra vita se non avessimo questa paura? Ci avete mai pensato? Non vergognatevi, se non l'avete mai fatto.. nemmeno io ci avevo mai pensato, eppure Cameron si.

 

I Na'vi non temono la morte.

 

Su Pandora non esiste questo senso di vuoto straziante, perchè non si parla nemmeno di morte, ma di restituire l'energia. C'è un senso completamente diverso che si affida all'intera esistenza, non c'è nulla che appartenga all'individuo e cosa alquanto straordinaria: ne è consapevole. Noi uomini, anche se le religioni dicono il contrario, ci illudiamo comunque di essere padroni della nostra vita, di poterla imporre agli altri, ma non è così e la morte, che non controlliamo.. semplicemente ci terrorizza.

Su Eywa, il nome che i Na'vi danno al pianeta in cui abitano, quando l'individuo giunge al termine della sua vita e restituisce l'energia che ha preso in prestito alla nascita, ritorna a far parte del tutto, mantenendo i ricordi della propria vita. Non c'è niente di spaventoso in questo, niente di doloroso e straziante... i Na'vi possono effettuare lo Tsahaylu in qualsiasi momento con Utral Aymokriyä, che significa albero delle voci. Si tratta di un albero che affonda le sue radici nel terreno, in modo da interconnettersi con Eywa ed essere un tramite tra i na’vi e l’insieme delle energie e coscienze che compongono Eywa. Quando Jake prova ad imitare Neytiri, sorride piacevolmente sorpreso… sente le voci degli antenati, di tutti coloro che sono vissuti prima e la ragazza blu gli dice che a volte ascoltano i desideri. Quanto sarebbe bello poter sentire anche solo per un istante, tutte le voci di chi ci ha lasciato e non sentirsi più soli, né spaventati, perché anche se fa male lasciare la vita fisica, poi si entrerà a far parte del tutto, dove la solitudine non esiste. Questa solitudine che fa comportare male gli uomini nei Na’vi non esiste: sono un popolo sereno.

 

Non hanno paura della morte, non la considerano una cosa ignota e questo è bellissimo! I funerali sono sereni e da quel che si è capito, non vengono offerti fiori alla tomba, bensì un piccolo Atokirina' che accompagna la coscienza del Na’vi verso quella di Eywa. Gli Atokirina' sono figure bellissime, che prendono spunto da quei fiori di campo che in primavera si raccolgono per esprimere un desiderio e lasciare che i semi si librino nell’aria. In Avatar però non sono semplici semini che volano per raggiungere posti impervi, ma spiriti che riacquistano la possibilità di muoversi sul pianeta, dipartendosi dagli alberi delle voci. I Na’vi ne hanno un grande rispetto e quando li vedono volare, si fermano sempre ad osservarli.

 

Forse, non è stato un brutto destino quello di Grace…

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Commenti raccomandati

credo che l'uomo sia l'unico animale sulla terra ad essere riuscito a spaventare se stesso riguardo alla morte! La storia dell'uomo è piena di paura per la morte: i greci la consideravano sempre un passaggio all'inferno e, inoltre credevano la naturaa come sempre ostile all'uomo; i romani avevano i campi elisi che si aprivano solo se ne eri davvero degno, il che rendeva la cosa estremamente soggettiva e non uguale per tutti; la chiesa cattolica ci ha imposto una figura brutta del paradiso, aperto solo se seguivi i voleri della chiesa stessa. Tutto ciò che l'uomo riteneva naturale è stato cancellato e reso cattivo e ostile e la punizione finale era, ed è tuttora, una morte orribile e un'aldilà infernale lontano dall'occhio di Dio! i Na'Vi hanno di buono che non hanno avuto bisogno di farsi spaventare perchè hanno da sempre avuto il collegamento con la natura, Eywa! Ora è tempo che l'uomo si svegli e che si renda conto che la vita, e la morte, non sono una condanna! dobbiamo imparare di nuovo a gioire della natura e non distruggerla solo perchè ne abbiamo paura! Cameron ha dato il via a questo tipo di pensiero e lo ringrazio! Forse, mi piace troppo pensarlo, da questo film potrebbe nascere davevro un nuovo ordine delle cose! Speriamo!
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Come vorrei rispondervi, potrei anche farlo in forma anonima, ma allo stesso tempo vi direi cose che rasentano la follia, eppure sono sicuro di quanto mi è successo, sono sano di mente e gli anni passati lo hanno confermato, eppure è tutto incredibile, forse prima di morire pubblicherò tutto (non voglio vivere il resto della vita sentendomi indicato come un folle) Tutto questo mistero eppure qualcosa voglio dirvi, ...Seguite il mio cammino: Io ho chiesto con il cuore in mano a Dio di potermi rendere conto(non di provarmi o dimostrare) che lui esiste, di poter rendermi conto della sua obiquità, onnipresenza,e onnipotenza, ci sono voluti anni e anni ma mi ha accontentato, l'ho provata sulla mia pelle, come ho chiesto. Chi mi conosce sa che non sono un bugiardo ne uno a cui piace attirare l'attenzione, ho un problema però.. nessuno ha fiducia in me (e io in nessuno) posso anche raccontare, ma non sono credibile.. sono un rinnegato da tutti.. la gente che conosco mi scorre davanti agli occhi.. pochissimi dimostrano amicizia, ma solo sfruttamento.. Un ultima cosa difficile avere una risposta che conferma l'esistenza proprio perchè la vita va vissuta così come ci viene data, la vera vita è quella eterna, è quella che vivremo quando avremo imparato ad amare il prossimo in tutti i sensi.. AccontentateVi dei "segni" che Dio Vi può dare (Segni che non Vi daranno mai prova concreta) così come allo stesso modo con i sottointesi e doppi sensi qualcuno Vi fa capire cosa Vi stà dicendo.. RendeteVi conto in questo modo che Dio c'è e seguite ciò che è stato detto nei 10 comandamenti. Questa è la mia testimonianza, per ora non mi sento ancora pronto per affrontare questa esperienza direttamente. buona fortuna a tutti

 

PS. il messaggio intrinseco che guardando questo film ho potuto notare è questo: Esiste fuori dal Vs. mondo qualcuno più potente di Voi. - Io avevo bisogno del suo aiuto e lei del mio.. ma per permettergli di guardare ancora nei miei occhi dovevo dare una prova tangibile della mia fedeltà, certe volte tutta la vita si risolve ad un unico grande folle gesto, sono come un alieno e nella condizione di non essere visto... cos'ho da perdere? -

Mi sento come un elefante, o un bozzolo di farfalla mi proteggo da un serrato guscio ricoperto di aculei, impenetrabile diffidente, lo siamo un pò tutti per proteggerci dagli altri, presto uscirò e la mia vità cambierà radicalmente

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